Trafalgar by Gastone Breccia

Trafalgar by Gastone Breccia

autore:Gastone Breccia [Breccia, Gastone]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EINAUDI
pubblicato: 2024-01-10T12:00:00+00:00


Una differenza impressionante. La VICTORY poteva rovesciare su una nave nemica quasi 6000 libbre di proiettili in dieci minuti, facendo fuoco sei volte, mentre la BUCENTAURE era in grado, nello stesso periodo di tempo, di far fuoco due volte appena. Un duello d’artiglieria a distanza ravvicinata non poteva che risolversi con una disfatta per i franco-spagnoli: la loro unica speranza, visto che nella posizione in cui si trovavano non avevano piú spazio per manovrare e fuggire verso Cadice o Gibilterra, era far valere la superiorità numerica degli equipaggi e della fanteria imbarcata andando all’abbordaggio delle navi britanniche. Se mai ci fossero riusciti: molto sarebbe dipeso dai danni inflitti e subiti nella fase di avvicinamento e nei primi momenti dopo che le colonne guidate da Nelson e Collingwood fossero riuscite a spezzare la linea, e avessero preso d’infilata i vascelli nemici piú vicini.

Alle 11.45 circa Villeneuve segnalò alla flotta di aprire il fuoco quando il nemico fosse giunto a tiro. In quel momento la VICTORY navigava a circa un miglio dalla BUCENTAURE, ma la ROYAL SOVEREIGN era già piú vicina alla formazione franco-spagnola. Appena ricevuto l’ordine di Villeneuve, la FOUGUEUX iniziò i primi tiri di aggiustamento contro l’ammiraglia di Collingwood, ben presto imitata dalla SANTA ANA che la precedeva.

Collingwood sapeva perfettamente quale fosse il suo compito. Il memorandum di Nelson specificava che the Second in command will have the entire direction of his line to make the attack upon the enemy, «il Secondo in comando avrà la completa responsabilità della sua colonna per attaccare il nemico»: alle 11.40 non si era lasciato distrarre dal segnale di Nelson, ma si era concentrato sulla scelta del punto piú adatto a portare a termine la propria missione, che restava quella di spezzare la linea franco-spagnola all’altezza, se possibile, della dodicesima nave contando dall’ultima della retroguardia avversaria. Collingwood, forse ingannato dal fatto che alcuni vascelli delle squadre di Álava e Gravina erano scaduti sottovento, difficili da distinguere, decise di passare sotto la poppa della SANTA ANA, che aveva issato l’insegna di un viceammiraglio ed era quindi un obiettivo privilegiato: la tre ponti di Álava era però la sedicesima nave dal fondo della formazione franco-spagnola, non la dodicesima, e questo avrebbe privato la lee column britannica della superiorità numerica prevista dal piano di Nelson35. Collingwood non se ne era reso conto, e il fumo sempre piú denso che avvolgeva le navi nemiche gli impediva a quel punto di riconoscere l’errore, ed eventualmente tentare di correggerlo.

Il fuoco della SANTA ANA e della FOUGUEUX stava provocando gravi danni all’alberatura, ma la ROYAL SOVEREIGN non perse l’abbrivio, né la capacità di rispondere al timone. Lentamente, inesorabilmente, l’ammiraglia di Collingwood mise la prua tra i due vascelli nemici; il comandante della SANTA ANA diede ordine di controbracciare le vele di mezzana per fermare del tutto la nave, mentre la FOUGUEUX cercava di forzare l’andatura per colmare il varco. Inutilmente. Nelson, che con il cannocchiale osservava dalla VICTORY l’inizio del combattimento, esclamò ammirato: «Guardate Collingwood, che splendido uomo, come guida la



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