Trasumanar e organizzar (Italian Edition) by Pier Paolo Pasolini

Trasumanar e organizzar (Italian Edition) by Pier Paolo Pasolini

autore:Pier Paolo Pasolini [Pasolini, Pier Paolo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 2014-05-25T22:00:00+00:00


La raccolta dei cadaveri

Forse ciò con cui ho tanta confidenza (e l’ebbi)

Forse ciò con cui ho tanta confidenza;

dei mobili...

Forse ciò con cui ho tanta confidenza

(con questo inverno) si decompone;

ma non ha stadi intermedi; non li ebbe;

mi si rivela: ma poi, silenzio.

Mobili, su cui si siede o giace un corpo;

carte...

Forse ciò per cui ho tanta confidenza

ha già stabilito in cuor suo (in recenti estati)

di recedere ricadendo nel nulla (da cui proveniva);

non è un covo, qui, non è un covo;

né alcun covo mi ospiterà mai più;

lo so; lo sento; dopo la rivelazione senza parole;

torno da un covo,

e il sole invernale splende;

mia madre con la febbre; e così la nipote;

forse le vite umane con cui ho tanta confidenza;

le vite umane...

I complotti contro l’estate, volevo dire lo Stato;

le straordinarie passioni carbonare;

un gergo, certo; non altrimenti ci si esprime in un covo;

un covo di giovani rivoluzionari;

non lontano da Regina Coeli;

io, frequentatore di covi,

quando, per quanto mi riguarda,

c’era un futuro del futuro.

Ora mi trovo a disagio nelle tane; tra i gruppi minoritari;

né son mai stato fatto per le maggioranze, benché operaie;

ora mi trovo imbarazzato, mi sento ospite non desiderato

là dove il futuro ha un futuro;

e si parla in gergo;

e chi parla un altro gergo appare vecchio;

fonte di noia; forse ciò con cui ebbi tanta confidenza

si è tramutato, e io non ho più comprensione per esso;

vi si fanno gesti sacri (come lisciarsi le mani)

e il tono delle voci ricorda uffici, sacrestie;

io vecchio laico non intendo farmi nessun segno di croce;

corpo estraneo; guardato con un nuovo tipo di ironia (gergale)

a chi mostro la res estensa fatalmente significativa

del mio corpo; dentro quegli occhi sono un pesce fuor d’acqua;

non si muore: si è morti;

la rivelazione avviene dopo, a cose fatte;

inoltre sono troppo occupato dai miei ricordi,

e mi fa acido come una vecchia giubilata

il sapere di aver sofferto da solo queste ingiustizie;

dopo l’Uno il Formicaio: ah, Uno prefiguratore!

Tenermi in cuore, sol io,

che di tutti i vilipendi sono stato imputato

in aule di tribunali ben presto invecchiate;

in quegli altri soli; estati, inverni di repressione

con una sola Vittima o quasi, appunto, che ora tace;

misconosciuta, giustamente; che ce n’è un formicaio fraterno.

I... precursori ricordano soli;

il pensiero va alla raccolta dei cadaveri;

con le ali dorate; va con le ali dorate

nel mondo che fu semplice e adesso lo è ancor più;

mentre questo ha nuove complicazioni;

che non bisogna sospettare, no;

tutti costoro al Film-Studio son senza sospetto;

vi vagano come larve le poche giovani persone colte;

mi guardano con gli occhi sgomenti;

mi riconoscono; mi perdonano di vivere

una pagina di diario; nel mio gergo letterario;

ma se mi guardano, essi guardano indietro;

mentre i ciechi coi mustacchi, essi, guardano avanti;

i primi hanno ragione e se ne vergognano; si credono Giuda –

sono i soli ad aver letto i libri di un tempo;

i secondi si chiamano «Compagno, compagno» come se fossimo nel ’47,

fanno interventi-fiume parlando come diplomati

lamentano mancanza (carenza) di parole d’ordine generali;

la mancata formazione di quadri;

rimpiangono forse il Partito vero (serio: come una Ditta)?

Nei covi si forma il futuro;

torna il passato;

ci furon giovani che nei covi crebbero, come le anime devono;

i linguaggi clandestini furono puri;

purtuttavia



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