Vampiri by Mario Giordano

Vampiri by Mario Giordano

autore:Mario Giordano [Giordano, Mario]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852079047
editore: MONDADORI
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Quelli che di vitalizi ne prendono tre

Andrea Carmine De Simone da Montoro Inferiore, provincia di Avellino, è davvero un uomo fortunato: ha 63 anni, l’età in cui gli italiani per andare in pensione devono svenarsi con l’Ape o sperare in un miracolo di Lourdes, e lui invece può festeggiare il triplete: di pensioni, infatti, non solo ne riceve una, non solo ne riceve due, ma ne riceve addirittura tre. Tre pensioni, proprio così, all’età di 63 anni, per un totale che si avvicina agli 11.000 euro lordi, all’incirca 7000 euro netti. Quasi 5000 euro lordi (4995 per l’esattezza) gli arrivano infatti dalla Regione Campania per i suoi trascorsi in Consiglio, altri 6000 euro lordi (4581 netti per l’esattezza) gli arrivano dal Senato, dove si assommano la pensione del Parlamento italiano e quella del Parlamento europeo (in tutto 15 anni di mandato).

Pensate che sia un caso eccezionale? Macché. Prendete Giovanni Russo Spena, 72 anni, una vita passata nella sinistra radicale a battersi per i più deboli, e ancora oggi attivissimo nel Partito della Rifondazione comunista, nemico da sempre di tutti gli accumuli di denari e di tutti i privilegi. Ebbene: anche lui di pensioni ne percepisce non una, non due, ma tre. La prima, da professore universitario, 2277 euro netti al mese dal 2002, cioè da quando aveva 57 anni; poi un vitalizio da consigliere regionale della Campania (3300 euro lordi) e infine il vitalizio da ex senatore (5905 euro netti). Si avvicina ai 10.000 euro netti: quello che ci vuole, no, per continuare a difendere i diritti dei più deboli?

A tre vitalizi ha diritto anche Mario Di Bartolomei: laziale di Supino, in provincia di Frosinone, oggi ottantaseienne, esponente del Pri, è stato presidente del Consiglio regionale del Lazio, eurodeputato e deputato. In Parlamento, per la verità, ci restò pochissimo, appena 13 mesi, dal 12 luglio 1983 al 2 agosto 1984. Ma tanto è bastato a fargli maturare il vitalizio di 2124 euro netti (3108 lordi) che scorre nelle sue tasche dall’anno d’oro 1991. A questo si aggiunge il secondo vitalizio, quello della Regione Lazio: 5590 euro lordi al mese. In tutto quasi 9000 euro lordi ai quali dovrebbe aggiungersi anche il vitalizio europeo, cui ha a tutti gli effetti diritto. Anche se, come sappiamo, Bruxelles custodisce gelosamente il segreto.

Dice di aver rinunciato al terzo vitalizio, quello per l’appunto di Bruxelles, l’ex leader del Sessantotto Mario Capanna, una gioventù passata a lottare contro i privilegi, una vecchiaia passata a difenderli. Capanna incassa quasi 3000 euro lordi dalla Regione Lombardia (2939 per l’esattezza), cui si aggiungono i 3016 netti che prende dalla Camera. In tutto sono 5000 euro netti maturati in virtù di 5 anni in Consiglio regionale e 9 anni in Parlamento, cioè 14 anni in tutto. Nel resto della vita ha fatto altro, ha ricoperto incarichi pubblici (Corecom Umbria, il Comitato regionale per le comunicazioni), ha lavorato come agricoltore, ha scritto libri, ha fondato associazioni, ha tenuto conferenze: un’attività che ha prodotto redditi e, di conseguenza, contributi previdenziali, come per tutti.



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