Vietato obbedire by Concetto Vecchio

Vietato obbedire by Concetto Vecchio

autore:Concetto Vecchio [Vecchio, Concetto]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2013-08-23T22:00:00+00:00


Nell’estate del ’68, Tg7, rotocalco della Rai, manda una troupe a Trento per realizzare un reportage sul movimento studentesco. Per la prima volta Boato e Rostagno vengono intervistati dalla tv.

Boato, in che condizioni si trova oggi il movimento studentesco?

«È difficile fare una sintesi complessiva delle condizioni attuali del movimento studentesco. Possiamo forse dire che ci troviamo oggettivamente in una fase di stasi. Anche perché il movimento studentesco non si è sviluppato in maniera omogenea in tutte le sedi. Al Sud, ad esempio, si è sviluppato meno che al Nord, anche al Nord in certe facoltà si è sviluppato di più, a Trento e Torino continua a essere presente, mentre in altre sedi, come Padova, non è più presente. Io credo che continuano a esistere i quadri studenteschi, ma il movimento è complessivamente in una fase di stasi.»

Nei prossimi mesi il movimento studentesco accentuerà l’azione fuori dall’università piuttosto che su temi universitari?

«Ecco, credo che si debba distinguere le due fasi. Ci sarà una prima fase in cui si accentuerà l’impegno sui problemi universitari per allargare la base sociale e per recuperare a livello di massa il movimento studentesco. Ci sarà poi una seconda fase del movimento, sul piano politico, che sarà la logica conseguenza del discorso sulla contestazione globale e sulla strategia rivoluzionaria del movimento, che sarà un allargamento al di fuori dell’università e quindi porrà il problema del collegamento con le altre forze sociali, con le altre forze politiche, principalmente con il movimento operaio.» Rostagno guida la troupe nelle aule. «Qui – dice puntando il dito sui muri – c’erano un mucchio di scritte che poi sono state cancellate. Ce n’era una in particolare che è stata lo slogan di tutto il movimento studentesco di questi mesi che diceva: “Noi non vogliamo trovare un posto in questa società, ma creare una società in cui valga la pena trovare un posto”. Noi non vogliamo ottenere una scuola meravigliosa in una società che non lo è, una scuola eguale in una società diseguale, una scuola di ricchi per figli di ricchi e prole di ricchi, la scuola non può essere separata dal contesto sociale.»

Rostagno, l’azione fuori dall’università quale sarà?

«Sarà un’azione di tipo rivoluzionario, di tipo egualitario, un’azione che deve portare all’abolizione di quelli che sono gli attuali rapporti di potere.»

Date una prevalenza al collegamento con gli operai?

«La classe operaia è la classe maggioritaria, è la classe che decide il rovesciamento sociale e un riordinamento radicale di questa società.»

Qual è il rapporto con gli operai qui a Trento?

«Abbiamo fatto parecchie esperienze, anzi abbiamo occupato insieme agli operai alcune fabbriche e gli operai sono venuti dentro nella nostra università e il contatto è stato prolungato ed estremamente positivo.»

Quali saranno gli strumenti di questa vostra lotta?

«La lotta dentro la scuola è la lotta contro la scuola, è la lotta contro la società. Sono fondamentalmente strumenti già elaborati dal movimento studentesco in questi anni a livello internazionale: l’occupazione della scuola, il blocco della scuola, la guerriglia d’aula, il disturbo del professore, la demistificazione del professore, la manifestazione e il corteo nella piazza, in pratica questi sono gli strumenti più appariscenti.



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