Vita da freelance by Dario Banfi Sergio Bologna

Vita da freelance by Dario Banfi Sergio Bologna

autore:Dario Banfi Sergio Bologna [BANFI, DARIO - BOLOGNA SERGIO]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Feltrinelli Editore
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Musica

MITO SettembreMusica è un festival nato alla fine degli anni settanta a Torino con il nome SettembreMusica, che nel 2007 si è ingrandito ed esteso all’area metropolitana di Milano. Questo festival bicefalo, pur avendo un unico comitato di coordinamento, presieduto da Francesco Micheli, e un’unica direzione artistica, ha una doppia regia dal punto di vista sia organizzativo sia amministrativo.9 Qui parleremo solo della sua componente milanese, che al suo quarto anno di vita, nel 2010, ha organizzato nell’arco di tre settimane più di 200 manifestazioni con 2000 artisti, superando i 96.000 spettatori, con una saturazione dei posti disponibili del 97 per cento e con 91 concerti a pagamento che hanno fatto il “tutto esaurito” (la metà dei concerti è gratuita).10 Lo staff milanese è composto da sette persone che lavorano per l’intero arco dell’anno (il segretario generale/coordinatore artistico, coadiuvato da un assistente, i responsabili dell’organizzazione, della comunicazione e della produzione, e un assistente per l’organizzazione interna).

Da marzo a ottobre lo staff si arricchisce di due professionalità, una per la biglietteria e una per la promozione. A giugno cominciano ad arrivare i “rinforzi”, ossia il personale ausiliario che lavorerà fino alla conclusione degli spettacoli (in genere tra il 20 e il 25 settembre), una trentina di persone il cui rapporto di lavoro è regolato da contratti di collaborazione a progetto o con partita Iva; verranno assegnate ai vari responsabili di funzione e lavoreranno sotto il loro coordinamento. Si tratta in genere di giovani tra i venticinque e i trent’anni che desiderano affermarsi nel settore dell’organizzazione di eventi, e che hanno già qualche esperienza maturata in campo musicale. Qualche giorno prima dell’inaugurazione e fino alla conclusione del festival si aggiunge il personale di servizio e di assistenza (autisti e addetti all’accoglienza degli artisti, per esempio). In definitiva si ha un ristretto gruppo con contratti di lavoro annuali, il gruppo più nutrito con contratti di quattro mesi e un altro gruppo ristretto con contratti della durata di un mese; nel periodo di lavoro più intenso si raggiunge un numero di una quarantina di persone. A ogni concerto sono presenti degli incaricati del settore produzione (catering, logistica, accoglienza), comunicazione (ufficio stampa, programmi di sala), biglietteria e promozione, coordinati da un direttore di produzione, in totale una decina di persone chiaramente identificabili dagli artisti e dal pubblico (badge o divisa).

Lavorare nel mondo della musica classica significa trovarsi di fronte a una situazione spaccata in due: da un lato ci sono le grandi istituzioni teatrali o le scuole pubbliche statali (medie e conservatori), che prevedono rapporti di lavoro dipendente a tempo indeterminato o rapporti di lavoro a termine ma sempre regolati da contratti nazionali di categoria. Dall’altro quello che c’è naviga nella precarietà più assoluta e sfiora talvolta l’illegalità. Spesso chi tiene le redini di queste iniziative fa affidamento sulla passione dei collaboratori per la musica, sul coinvolgimento intellettuale ed emotivo del singolo o forse pensa all’ancestrale percezione del musicante (e di chi con il suo lavoro fa in modo che esso possa esibirsi) come un vagabondo che vive di offerte spontanee.



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