Ward J.R. - La confraternita del pugnale nero 14 - 2016 - La bestia by Ward J.R

Ward J.R. - La confraternita del pugnale nero 14 - 2016 - La bestia by Ward J.R

autore:Ward J.R. [Ward J.R.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, Fantasy, General
ISBN: 9788858688731
Google: 8FQ8DgAAQBAJ
editore: Rizzoli
pubblicato: 2017-02-23T23:00:00+00:00


TRENTACINQUE

TRENTACINQUE

Quando l’alba si diresse verso l’Oriente, e la morbida luce gettata da quella palla di fuoco si incontrò con la sottile linea all'orizzonte, Zypher era in piedi vicino alla carcassa bruciata di un'auto in uno dei vicoli di Caldwell.

Tutta intorno a lui si era riunita la Banda dei Bastardi, i loro corpi tesi e nervosi, le loro armi nella fondina, ma le loro mani pronte.

Balthazar parlò. "Questa era la sua ultima coordinata."

Sì, pensò Zypher, questo lo sapevano tutti. Infatti, avevano iniziato da qui al calar della notte la sera prima, dopo che Xcor non era tornato nella loro nuova sede, che ora avevano dovuto abbandonare. Chiaramente, il loro leader era stato ferito gravemente in un combattimento, qui o in qualche altro posto, e si poteva solo supporre che lui e il suo telefono fossero stati presi in custodia o dalla Lessening Society o dalla

Confraternita del Pugnale Nero.

Sì, c'era una possibilità che lui fosse stato ferito e si fosse trascinato in qualche rifugio discreto per un periodo di tempo, solo per morire per cause naturali o per l’esposizione al sole, il suo telefono sarebbe andato in fumo con lui o rubato dalla sua mano senza vita, ma considerando i nemici che stavano affrontando, sarebbe stato poco saggio fare affidamento su una tale premessa.

Meglio ipotizzare la cattura. La tortura. E il possibile scambio di

informazioni.

"Non vorrebbe un funerale," sbottò Zypher.

"Già" assentì qualcuno. "Ed entrerebbe nel Fado su tutte le furie."

Ci fu un mormorio di risate, ma Zypher si chiese se al loro leader, o ad uno qualsiasi di loro, sarebbe stato concesso l'accesso a quel santuario celeste. Sicuramente sarebbero stati allontanati per le loro cattive azioni?

Mandati nel Dhund, l’infernale campo da gioco dell’Omega per l'eternità?

Ad ogni modo, mentre si trovavano lì, decisero che il vicolo

sembrava un posto adeguato per quella riunione per il lutto, i resti della

vecchia auto una lapide appropriata, la mancanza di dettagli una giusta fine alla vita di Xcor. Dopo tutto, anche se Zypher aveva lavorato con il maschio contro i lesser per secoli, non poteva dire di avere conosciuto davvero il suo compagno combattente.

Beh... quello non era del tutto vero. Era ben consapevole della

crudeltà e della determinazione del loro leader, sia nel campo di battaglia che successivamente, quando avevano viaggiato in abitazioni temporanee e più tardi ancora, quando si erano stabiliti nel loro castello fortificato nel Vecchio Continente.

E c'era stato quell’unico momento privato, dopo che Xcor aveva

pugnalato Throe e punito se stesso per averlo fatto.

"E ora cosa facciamo?" chiese Balthazar.

Dopo un momento di silenzio, Zypher capì che lo stavano

osservando.

Avrebbe voluto che potessero avere un corpo. La via da seguire

sarebbe stata più chiara. Al momento, anche con tutte le prove indiziarie che li orientava in una certa direzione, prendere il controllo del gruppo sembrava un’insubordinazione.

Ma non c'era niente altro da fare.

Zypher si strofinò il viso con la mano guantata. "Dobbiamo

presumere che la nostra base sia stata compromessa, o lo sarà presto.

Inoltre dobbiamo distruggere tutti i cellulari. Quindi aspettiamo un determinato periodo di tempo, prima di tornare al Vecchio Continente. C'è una vita degna di essere vissuta lì.



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