Alias il Santo by Leslie Charteris

Alias il Santo by Leslie Charteris

autore:Leslie Charteris
La lingua: ita
Format: epub
editore: Garzanti
pubblicato: 1971-05-14T16:00:00+00:00


6

Duncarry esaminò l’automatica più attentamente quando giunsero a Upper Berkeley Mews.

«Ha l’aria di essere utile,» disse. «C’è anche un piccolo, grazioso silenziatore.»

«È tedesca. Una volta non ti ho sentito dire che Jack Farnberg e Vittorio Ardossi stanno girovagando amorosamente insieme, mano nella mano?»

Duncarry arricciò il lungo naso.

«Non era un’affermazione categorica… soltanto un’intelligente ipotesi,» rispose. «Ardossi non è mai stato un pezzo grosso prima che suo zio facesse testamento. Lo zio aveva una catena di negozi di generi alimentari da Minneapolis a San Francisco. Deve essere stato un furbacchione, credi a me. Fra i lasciti c’erano un lussuoso yacht a vapore e una flotta intera di automobili.»

«Così va meglio.» Il Santo era andato alla finestra e aveva abbassato un’ingegnosa persiana avvolgibile di acciaio. «Scusa queste precauzioni, ma sono costituzionalmente contrario a versare sangue nel soggiorno, e non si può mai prevedere che cosa può escogitare qualche tipo allegro dall’altra parte delle mura del castello.»

Duncarry approvò con un cenno.

«Non dubito che sappia badare a te stesso.»

«Se non lo facessi, a quest’ora non sarei altro che roba del passato,» disse il Santo. «E, perdio…»

Si interruppe. Il campanello era squillato sommessamente. Estrasse di tasca una piccola automatica e uscì nel corridoio; in quell’istante qualcosa venne infilato nella cassetta della posta. Il Santo la guardò per un secondo e con un balzo felino staccò dal suo sostegno un estintore e corse verso il minaccioso occhio rosso che brillava attraverso la griglia della cassetta. Si udì un sibilo, uno scroscio, e un getto di schiuma inondò la cassetta della posta e inzuppò lo zerbino.

«Che sta succedendo?» domandò Duncarry.

«Sto innaffiando il giardino,» rispose giovialmente il Santo, mentre richiudeva l’estintore. «E ora ci toccherà asciugare questo pantano. Ho idea, Duncarry, che se quel tizio era il postino stava facendo lo straordinario. Sarà meglio che ti metta al riparo, figliolo… forse non ho neutralizzato del tutto il gentile dono.»

Aprì cautamente la cassetta della posta, e ne estrasse qualcosa di duro e pesante da cui penzolava ancora la carta in cui era stato avvolto, carbonizzata e fradicia di schiuma. Duncarry spostò il sigaro all’altro angolo della bocca e scrutò l’aggeggio al di sopra della spalla del Santo. Era una scatola di sigarette che una volta aveva contenuto cinquanta cilindri mozzafiato di una marca dozzinale. Un filo di rame era stato avvolto intorno alla scatola da un capo all’altro, e le estremità del filo erano strettamente attorcigliate fra loro. Al centro, una miccia di cotone bruciacchiata sporgeva di qualche centimetro da un foro praticato nell’involucro metallico.

«Rudimentale,» disse allegramente il Santo, «ma efficace. Immagino che mi avrebbe ridotto in poltiglia se l’avessi affrontata in azione a distanza ravvicinata. Senza stare a dissezionare l’interno, Dun, diagnosticherei una combinazione di esplosivo ad alto potenziale e chiodi.»

«Sembra più un biglietto da visita di Ardossi che di Jack Farnberg,» borbottò il nuovaiorchese. «Forse, per ricambiarti la cortesia della cicatrice che gli procurasti.»

Il Santo rise e andò in cucina in cerca di uno strofinaccio. Trovò uno spazzolone e un secchio, ed era ginocchioni intento a fornire una



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