999 - L'origine by Carlo A. Martigli

999 - L'origine by Carlo A. Martigli

autore:Carlo A. Martigli [Martigli, Carlo A.]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Mondadori
pubblicato: 2021-05-11T12:00:00+00:00


3

Uscirono in giardino e si misero a sedere su una panca. Le ombre lunghe della sera disegnavano a terra arabeschi simili a figure umane, mentre, portato dalla brezza, fluiva dal mare un odore di alghe. Dalla lorica di Marco spuntavano due braccia muscolose e brunastre sulle quali spiccavano cicatrici vecchie e recenti. Da un sacchetto legato alla cintura tirò fuori un mucchietto di uva passa e la offrì a Isha.

«Fa bene, nutre e riduce l’umore nero.»

Lei ne accettò volentieri, non solo perché aveva fame, ma anche per il calore della voce del romano. Da quando avevano lasciato la Gallia nessuno era stato così gentile con lei.

«Devo essere sincero con te. È la prima volta che vedo tua madre, ma il suo colorito non mi piace per nulla. Sembra ferita dentro, da uno di quei morbi che nascono da parassiti. Entrano nel corpo e lo avvelenano. So che a palazzo il garum è molto usato, e magari tua madre ne è ghiotta. Ma ho visto con i miei occhi che, quando quella pietanza viene preparata, è facile che al suo interno crescano larve e vermi.»

Isha faticò a trattenere un conato di vomito e si mise a tossire, piegata in due.

Quando si rialzò, il romano le stava porgendo un boccale d’acqua. «Questa è pulita, viene direttamente dai monti, con l’acquedotto. Scusami per prima, forse non dovevo dirtelo.»

«No, Marco. Sono solo sconvolta. Comunque mia madre e io siamo a palazzo solo da pochi giorni. Siamo state rapite e condotte a Roma dalla Gallia, pare per colpa di un libro che ha scritto mio padre.»

«Non lo sapevo.» L’uomo aggrottò le sopracciglia. «Il prefetto del pretorio mi ha solo ordinato di proteggervi, anche a costo della vita.»

Era del tutto diverso dagli uomini che Isha aveva conosciuto. Anche dai suoi compagni di avventura, dolci e ignoranti, trucidati da quel Cassio che per fortuna, o per grazia imperiale, aveva saputo che non avrebbe più fatto del male a nessuno. Gli occhi chiari le ricordavano quelli dei suoi vecchi amici galli, ma sul volto bruno risultavano ancora più luminosi.

«Non importa, ma come fai a conoscere tutte queste cose di medicina? Non sei un soldato?»

«Mio padre era un barbaro, uno schiavo che ottenne la libertà combattendo nell’arena contro altri come lui. Veniva dalle terre oltre il mare Adriatico, a oriente. Mi ha insegnato lui a lottare, sin da quando ero bambino. Quelle nozioni di medicina le ho imparate invece da mia madre, che dopo la morte di mio padre è diventata una guaritrice. Qui non era ben vista, ma era l’unico mestiere che poteva fare per sopravvivere e farmi crescere. Ha guarito da un’infezione alla gamba l’imperatore Caligola che, non potendo ammettere e far sapere di essere stato curato da una donna, e pure di umili origini, l’ha fatta uccidere.»

«Questo Caligola era un altro imperatore?»

«Il nipote di Claudio. Per compensare l’assassinio di mia madre, Caligola mi ha fatto studiare prima e poi mi ha inserito nella guardia pretoriana. Ma io» si batté un pugno sul petto «sono stato tra quelli che lo hanno ucciso.



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