Breve storia delle religioni by Ambrogio Donini

Breve storia delle religioni by Ambrogio Donini

autore:Ambrogio Donini [Donini, Ambrogio]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Religioni, Storia delle religione
ISBN: 978-88-7983-102-4
editore: Newton Compton
pubblicato: 2008-09-14T22:00:00+00:00


I profeti d’Israele

I due regni nei quali si divisero ben presto le tribù ebraiche, quello di Israele nel nord, con capitale Samaria, e quello di Giuda, nel sud, con capitale Gerusalemme, ebbero vita molto effimera. Con la deportazione di migliaia di famiglie a Babilonia, all’alba del vi secolo a. C., la storia degli ebrei, in quanto entità statale indipendente, è praticamente finita: all’oppressione sociale, contro la quale avevano reagito i primi profeti, da Amos a Geremia, si aggiunse nelle sue forme più brutali la dominazione straniera.

Oltre alle masse deportate in schiavitù dagli invasori, decine di migliaia di ebrei emigrarono allora, più o meno volontariamente, e si stabilirono in quasi tutti i centri abitati del mondo orientale, in Grecia, in Italia, in Africa e persino in India e nella lontana Cina. Secondo i calcoli raccolti dal Baron nella sua storia sociale e religiosa di Israele, nel I secolo d. C., entro i confini dell’impero romano, su una popolazione globale di 60-70 milioni si contavano circa 7 milioni di ebrei, oltre 6 milioni dei quali fuori della Palestina. E dalla catastrofe della libertà nacque e si sviluppò l’attesa di un «salvatore» politico e religioso, che non poteva essere concepito che sotto l’aspetto di un nuovo «re», il messia, capo di eserciti e liberatore nazionale.

Questa nuova ideologia, di cui è facile ricostruire tutte le fasi di sviluppo, si è identificata con la riforma monoteistica predicata dai «profeti», contribuendo così a dare alla religione giudaica quell’aspetto tipico, che secoli e secoli di storia non hanno più cancellato.

Nel 621 a. C., secondo un’antica tradizione raccolta da Aristotele, venne promulgata ad Atene la costituzione di Dracone.

La storia di Roma, che secondo la leggenda era stata fondata appena un secolo e mezzo prima, non era ancora uscita dalle nebbie del mito. In oriente dominavano sempre le grandi monarchie accentratrici, che avrebbero cercato ben presto di spingere le loro conquiste sino alla penisola greca. Ispirata ai principi di una rigida supremazia di classe, la riforma draconiana segnava il passaggio a un tipo di potere statale più evoluto, basato sull’alleanza tra la vecchia aristocrazia del sangue e la nuova aristocrazia del denaro (timocrazia), ai danni della grande massa dei liberi coltivatori, degli artigiani e degli schiavi.

In Palestina, invece, nel regno meridionale di Giuda, dove i rapporti sociali si erano mantenuti a uno stadio più arretrato, lo stesso anno è contrassegnato dal primo delinearsi di quel tipo di regime statale che, con la perdita dell’indipendenza nazionale, gli ebrei avrebbero ulteriormente sviluppato sino all’occupazione romana: un governo teocratico, controllato dalle caste sacerdotali, direttamente o indirettamente. Proprio nel 621 a. C., nel diciottesimo anno del regno di Giosia, il gran sacerdote Ilchia annunziava di aver «ritrovato», nel corso dei restauri nel Tempio, un rotolo che conteneva il testo originale del «libro della legge».

Di «scoperte» di questo genere, grazie alle quali si vuol giustificare una riforma politica o religiosa in contrasto con la prassi del tempo, è ricca la storia di tutte le antiche società. Che cosa fosse, in realtà, questo «libro della legge», è difficile precisarlo.



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