La cattedrale sommersa by Silvia Ronchey

La cattedrale sommersa by Silvia Ronchey

autore:Silvia Ronchey
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2017-01-23T16:00:00+00:00


Formicai di ossa

Nella notte tra il 21 e il 22 febbraio 2015 un blitz segreto dell’esercito turco in territorio siriano, a trenta chilometri dalla frontiera, nell’exclave di poche centinaia di metri quadrati presidiata in pieno deserto dalla bandiera rossa col crescente e da un pugno di berretti purpurei dei corpi d’élite, ha prelevato da una moderna türbe ottomana le presunte spoglie di un venerabile e leggendario personaggio vissuto otto secoli fa: Suleymān Shāh, progenitore del mitico Osmân Ġâzî, il fondatore dell’impero ottomano. L’operazione, denunciata come atto di aggressione da Damasco, ha lasciato un morto sul campo e per il resto terra bruciata – il mausoleo fatto saltare in aria insieme alle installazioni della base, i resti recuperati e traslati in luogo sicuro – ed è stata letta con attenzione dagli osservatori, che ne hanno rilevato le peculiari implicazioni politiche, psicologiche, strategiche sullo scacchiere contemporaneo, allora dominato dall’avanzata del califfato in Siria.

In realtà, per leggere la meticolosa sortita dell’esercito turco sull’Eufrate, a sudovest dell’antica Edessa, occorreva guardare anzitutto al passato, all’ancestrale tradizione della politica delle reliquie. Alla particolare forma di legittimazione della memoria, ancorata a una sacralità della materia cui sempre le reliquie alludono, che siano di santi o di eroi.

In greco le reliquie si dicono leipsana, «resti»: spoglie, quindi, ma anche, alla lettera, «avanzi di un pasto o di un banchetto», o anche ruderi, rovine, vestigia marmoree come di antiche città. Materia inorganica, minerale, calcificata, all’inizio le reliquie più universalmente venerate nelle religioni sono pietre, in cui il sacro ha lasciato un’impronta, come il calco di un fossile su una roccia.

Così il Maqām Ibrāhīm, la pietra con la miracolosa orma di Abramo racchiusa in un tabernacolo alla Mecca accanto alla Ka’ba, o quella prodotta dal viaggio celeste di Maometto nella Cupola della Roccia a Gerusalemme, il Qubbat al-akhra, protetta da un reliquiario, o le altre pietre simili conservate nel mondo ottomano e indiano, da Istanbul a Delhi all’Uttar Pradesh. Nel culto cristiano sono le reliquie dette ex rupe presepii, dalla grotta della Natività, o le pietre del sepolcro, o per esempio la lastra «grande come un lavatoio» dove Abramo servì il pasto ai tre angeli che andavano a distruggere Sodoma e Gomorra, o il marmo del pozzo di Samaria dove Cristo disse alla samaritana alcune delle più belle parole del Vangelo di Giovanni, o il granito della colonna della Flagellazione, oggi a Roma, osservata da Bertrandon de la Broquière e dagli altri pellegrini nei loro tour delle città-reliquiario del mondo cristiano.

Il calice di zaffiro, il sangue e il latte di san Panteleimone, la testa di Gregorio di Nazianzo, la mano di san Germano, il piatto dell’Ultima Cena, il baule dei vestiti della Vergine, i vasi d’oro coi doni dei Magi, la griglia su cui fu arrostito san Lorenzo, l’Arca dell’Alleanza in cui è ancora custodita un po’ di manna. Gli elenchi stilati dai visitatori di quelle «foreste incantate, selve di prodigi, giungle di reliquie» che erano Gerusalemme, Roma, Costantinopoli si sgranano come rosari.

Come le reliquie eroiche custodite nei templi e



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.