Brodskij Iosif - 1995 - Dolore e ragione by Brodskij Iosif

Brodskij Iosif - 1995 - Dolore e ragione by Brodskij Iosif

autore:Brodskij Iosif [Brodskij Iosif]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
Tags: Literary Criticism, General
ISBN: 9788845914010
Google: fqoVHAAACAAJ
editore: Adelphi
pubblicato: 1998-12-14T23:00:00+00:00


Forse non pensavo cosě tortuosamente, dopo tutto, o almeno non ancora. Forse l’espressione ŤGrande Guerrať fece scattare qualcosa nella mia memoria, e mi venne in mente un distico di Thomas Hardy: ŤAfter two thousand years of mass / Weve got as far as poison gasť [Dopo duemila anni di Messa / siamo approdati al gas che ammazza]. In quel caso, il mio modo di pensare era ancora ben diritto. O forse fu il termine Ťmodernismoť a dare il via a quei pensieri. In tal caso… Un cittadino di una democrazia non dovrebbe spaventarsi, in veritŕ, nello scoprire che appartiene a una minoranza, anche se potrebbe innervosirsi. Se un’epoca puň essere paragonata a un sistema politico, una porzione significativa del clima culturale del nostro secolo potrebbe a buon titolo essere definita una tirannia: la tirannia del modernismo. O, per dirla piů esattamente, di ciň che navigava sotto quella bandiera. E forse i miei pensieri andarono a Hardy perché piů o meno a quel tempo - una decina d’anni fa - egli cominciava a essere abitualmente etichettato come un Ťpremodernistať.

Per quel che valgono le definizioni, Ťpremodernistať č un termine discretamente lusinghiero, poiché implica che l’individuo cosě definito ha preparato la strada ai nostri tempi giusti e felici (stilisticamente parlando) L’inconveniente, perň, č che relega un autore nel passato: lo manda in pensione, offrendogli sě tutti i vantaggi accessori dell’interesse storico e accademico, ma spogliandolo in sostanza di ogni funzione nel presente. Il passato remoto č, per lui, l’equivalente di un orologio d’argento.

Nessuna ortodossia, e meno che mai un’ortodossia di nuovo stampo, č capace di un’onesta riflessione sul passato, e il modernismo non fa eccezione. Mentre il modernismo puň farsi bello affibbiando questo epiteto a Thomas Hardy e magari ci guadagna qualcosa, temo che lui non ci guadagni niente. Nell’uno come nell’altro caso č una definizione fuorviante, perché l’opera poetica di Hardy - credo di poterlo dire - non ha tanto adombrato quanto anticipato, e per giunta con un larghissimo margine a suo favore, lo sviluppo della poesia moderna. Se T. S. Eliot, per esempio, al tempo in cui leggeva Laforgue, avesse letto invece Thomas Hardy (come credo che abbia fatto Robert Frost), la storia della poesia di lingua inglese in questo secolo - o almeno il suo corso attuale - potrebbe essere un po piů avvincente. Per dirne una, mentre Eliot ha bisogno di un pugno di polvere per avere la percezione del terrore, a Hardy, come si vede in “Shelley’s Skylark” [L’allodola di Shelley], ne basta un pizzico.



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