Buccinasco by Nando Dalla Chiesa Martina Panzarasa

Buccinasco by Nando Dalla Chiesa Martina Panzarasa

autore:Nando Dalla Chiesa, Martina Panzarasa [Chiesa, Nando Dalla & Panzarasa, Martina]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Political Science, Commentary & Opinion
ISBN: 9788858406717
Google: RRGF84L3NC0C
editore: Giulio Einaudi Editore
pubblicato: 2012-10-22T22:00:00+00:00


2. Il gruppo Sergi. Un modello operativo.

I Sergi s’inserirono nel mercato avvalendosi in parte dei contatti e delle competenze maturati proprio da Morabito e dal suo fidato socio Mario Inzaghi. Fu solo nel 1983, dopo un breve periodo di detenzione presso il carcere di Reggio Calabria, che i due iniziarono ad acquistare la droga dai Sergi, che già da qualche anno lavoravano a Buccinasco. Morabito e Inzaghi rivendevano lo stupefacente acquistato nel quartiere Tessera a Cesano Boscone, a nord del Naviglio grande. Compravano dai Sergi circa mezzo chilo di eroina la settimana, a 30 milioni di lire. Si trattava ancora di un’attività autonoma, ma un simile investimento presupponeva già un’ampia e sicura rete di acquirenti abituali.

L’ingresso della coppia nel gruppo non fu immediato, ma assunse da principio una forma contrattuale: Francesco Sergi cedette loro tutta la sua clientela, a eccezione di un paio di persone che acquistavano quantitativi ingenti di eroina12. Morabito e Inzaghi erano tenuti a versargli venti milioni di lire al mese, indipendentemente dall’ammontare del quantitativo di droga venduta. Il patto risultava vantaggioso per entrambi. Sergi si garantiva un ingresso sicuro e aveva cosí modo di dedicarsi a trattative di livello superiore. Morabito prendeva contatti con tutti gli acquirenti della zona e gestiva vendite cha andavano dai 50 grammi al chilo di eroina, facendosi conoscere e instaurando relazioni nell’ambiente degli stupefacenti. Francesco Sergi, inoltre, in qualità di boss, tratteneva una percentuale sull’eroina che vendeva a Morabito.

Nel 1984 la ’ndrina era già solida, al punto, come già detto, di poter assicurare una provvigione mensile ai propri detenuti. Il gruppo riusciva a vendere «circa 20 chili di eroina al mese»13. Stimando che il guadagno su ogni chilo fosse di 20 milioni di lire circa, ricavava dal traffico di droga un introito lordo mensile di 400 milioni di lire14.

Nel dicembre di quell’anno, come anticipato, Antonio Papalia si trasferí a Corsico ed entrò in affari con il gruppo Sergi. Sostituí Morabito, di nuovo temporaneamente detenuto15, facendosi carico della sua clientela e impegnandosi a dividere con lui gli introiti. Ma il futuro boss dei Papalia considerava il pagamento dei 20 milioni mensili al cognato Francesco Sergi una sorta di «pizzo»16. Ne nacquero dei contrasti. La tensione si risolse grazie all’intervento di Domenico Papalia che, con autorevolezza, convinse il fratello ad abbandonare il gruppo Sergi e a unirsi a quello gestito dall’altro fratello, Rocco. Ha spiegato Mario Inzaghi:

Papalia Antonio lavorò in ditta per pochi mesi perché poi i Papalia avviarono una autonoma attività. L’Antonio era stanco di prendere ordini dal cognato e fu una questione di prestigio piú che altro, per quello che capii, ad indurlo ad operare autonomamente17.



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