Grassonelli Giuseppe - Sardo Carmelo - 2014 - Malerba by Grassonelli Giuseppe - Sardo Carmelo

Grassonelli Giuseppe - Sardo Carmelo - 2014 - Malerba by Grassonelli Giuseppe - Sardo Carmelo

autore:Grassonelli Giuseppe - Sardo Carmelo
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Crime, Fiction
ISBN: 9788852051432
editore: Edizioni Mondadori
pubblicato: 2014-06-09T22:00:00+00:00


La sauna

Ad attendermi all’aeroporto trovai Fofò. Incredibile: più io non lo cercassi, più lui passava il tempo a preoccuparsi per me. Quel giorno compresi veramente quanto mi volesse bene.

Quando mi vide spuntare con Irina non si sorprese più di tanto. Gliela presentai, ma si conoscevano già: anche Fofò era un cliente dell’agenzia dove lei lavorava.

«Il Rosso mi ha detto che vuole parlarti stasera» mi disse subito.

Il Rosso era un tizio che avevo conosciuto una decina d’anni prima e che ora era il mio tramite con l’Olandese per l’approvvigionamento di armi.

Accompagnai Irina a prendere un taxi. Lei mi vide di colpo serio e incupito e non osò chiedermi niente. Le promisi che sarei andato a trovarla quanto prima e la salutai con un bacio sulle labbra.

Io e Fofò decidemmo di andare in una sauna, immediatamente. Il che significava parlare a quattr’occhi lontani da possibili intercettazioni da parte della polizia criminale.

Spiegai in modo chiaro a Fofò le mie intenzioni.

«Voglio che tu te ne stia un po’ fuori dalla mia vita. Questi mafiosi di merda posso fermarli solo con le pallottole. Non capisci che piano piano ci stanno facendo fuori tutti? Ormai per loro è un tiro al bersaglio. Per loro non sono nient’altro che un morto che cammina... Fofò, tu sei un uomo di pace e in guerra non servi: mettiti da parte e non provare a fermarmi, io ho già deciso!» gli dissi tutto d’un fiato.

Fofò non reagì subito. La mia determinazione lo aveva sorpreso e scombussolato.

«Ma non capisci che non potrai mai sconfiggere la mafia?» provò poi a dissuadermi. Aveva gli occhi lucidi. «Non capisci che la mafia è lo Stato? Non capisci che questa ha secoli di storia alle spalle? Che ti sei messo in testa, Antonio?»

«Io non intendo sconfiggerla, intendo semplicemente negoziare la mia vita e quella dei miei cari, e per ottenere questa attenzione gli devo prima rompere le corna, a quelli. Quando capiranno che può arrivare del piombo anche a loro, allora tratteranno con me. Sto tentando di allungare gli anni alla mia vita, Fofò... Io ho il destino segnato, col cognome che porto, ricordalo.»

Fofò fissava il vuoto silenzioso. Poi deciso, come a cambiare discorso, disse: «Cosa dobbiamo dire al Rosso?».

«Non hai capito, Fofò: ne devi stare fuori!!! Se io finisco in prigione, non avrei nessuno che si prenderebbe cura di me. Non voglio coinvolgerti, non ti voglio complice di quello che sto per scatenare.»

Scosse la testa, e sembrò convincersi.

«Allora faccio i soliti giri dei ristoranti e se capita qualche poker ti chiamo?»

«Esattamente» gli risposi.

Io invece iniziai, senza dirgli niente, a investire il mio capitale nel traffico di droga. Praticamente compravo da tizio e rivendevo a caio. Guadagni veloci, per il poco tempo che mi restava: Giufà stava uscendo dal carcere e io dovevo ucciderlo prima che completasse lo sterminio della mia famiglia.

Dovevo raccogliere quanto più denaro possibile perché senza questo avrei perso in partenza la mia guerra.

E soprattutto sapevo che dopo la mia prima grande azione militare sarebbe stato impossibile per me avere la libertà di manovra che avevo allora.



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