Caboni Cristina - 2014 - Il sentiero dei profumi by Caboni Cristina

Caboni Cristina - 2014 - Il sentiero dei profumi by Caboni Cristina

autore:Caboni Cristina
La lingua: ita
Format: mobi, epub
Tags: Romance, General, Fiction
ISBN: 9788811140757
editore: Garzanti
pubblicato: 2014-05-06T20:00:00+00:00


L’odore, il profumo, ti entra dentro perché sei tu che lo inviti con il respiro, e poi segue la sua strada. Non puoi decidere se ti piacerà. Viaggia su un’altra dimensione. Non appartiene alla logica, o alla ragione. S’impossesserà di te, però, pretendendo la verità assoluta. Lo amerai allora, oppure ti farà ribrezzo. Ma non ci sarà nulla nella tua esistenza di più autentico di quella prima emozione. Perché quella è la risposta della tua anima.

Cail le accarezzò una mano. «E poi?»

Elena si voltò verso di lui. «In negozio seguiva rituali antichi di generazioni. Non voleva nemmeno sentir parlare di cambiare le tecniche e la strumentazione. Per lei non esisteva altro che quello che aveva appreso. Era ossessionata. Come mia madre, come Beatrice. Come tutte quelle donne.»

«Tua madre... è per quello che se n’è andata? Tua nonna non le permetteva di gestire l’attività?»

Lei scosse la testa, gli occhi incupiti. Non le piaceva parlare del passato. Eppure, mentre raccontava ogni cosa a Cail, le sembrava che il sapore amaro della sua infanzia solitaria si fosse attenuato.

Accolse quella sensazione con un filo di stupore. Ora la poteva sopportare. Era come se, tirandola fuori, mostrandola, avesse perduto di intensità.

Elena si concentrò. Voleva essere precisa, doveva esserlo. «No. A lei non interessava quel genere di profumeria. Non ci credeva. Voleva viaggiare, vedere il mondo. Mia madre adorava tutto ciò che era moderno. Il futuro della profumeria, secondo lei, era nella chimica, nella sintesi. Diceva che il profumo di Beatrice al giorno d’oggi non sarebbe servito a nulla. Troppo vecchio, troppo diverso. Mia nonna, invece, la pensava in modo diametralmente opposto. Per lei quel profumo era speciale, perfetto, un concentrato di idee, sensazioni ed emozioni ancestrali, le stesse che risiedono nella memoria limbica dell’uomo e che vengono trasmesse insieme al patrimonio genetico. Una sorta di codice olfattivo. Quel profumo sarebbe stato sempre attuale perché era l’anima stessa dell’uomo. Era l’amore, la speranza, la generosità, il valore, la fiducia, tutto il meglio che il genere umano conosceva e aveva prodotto.»

«Un’utopia?»

Elena scosse nuovamente la testa. «In teoria è possibile, sai. È vero che il profumo è soggettivo, ma il profumo del fuoco è calore, conforto, pericolo, azione, e lo è per tutti. Così come la pioggia è speranza, futuro. Per qualcuno rappresenta anche l’angoscia, sì, ma comunque è sinonimo di abbondanza. Poi c’è l’odore del mare, del grano, del legno... potrei andare avanti per ore. Gli odori, quelli buoni e quelli cattivi, vengono elaborati dal cervello a livello istintivo, prima che ce ne si renda conto. E scatenano una reazione che affonda le sue radici nella parte più antica della nostra anima.»

«Tu cosa ne pensi?»

Scrollò le spalle. «Io so solo che è stato il profumo a portarle lontano da me, entrambe.»

Cail l’abbracciò, sperando di riuscire a scacciare la desolazione che traspariva da quelle parole appena sussurrate. Avrebbe voluto chiederle di Susanna, sentiva che era la custode del dolore più grande di Elena. Ma lei era troppo turbata per sopportare una conversazione del genere. Allora cercò dentro di



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