Cosima-Ferro e fuoco by Deledda Grazia

Cosima-Ferro e fuoco by Deledda Grazia

autore:Deledda Grazia [Grazia, Deledda]
La lingua: ita
Format: epub
editore: La Riflessione
pubblicato: 2008-05-14T22:00:00+00:00


Adesso Cosima è di nuovo nella sua casa melanconica, dove ogni cosa, dopo il ritorno dalla montagna, ha preso un aspetto più triste, quasi di decadenza, o meglio di appassimento, un colore umido di autunno, un odore funebre di crisantemi. Ella ha freddo, nell'alta stanza dalla cui finestra si vede il Monte, già anch'esso coperto di nebbia: il grido dei corvi annunzia l'inverno. Ma ancora ci sono, per lei, momenti nei quali il cielo torna a spalancarsi, e un tepore primaverile le scalda il sangue. Ella scrive: piegata sul suo scartafaccio, quando le sorelle tengono a bada la madre, e Andrea è fuori in campagna, e Santus dorme uno dei suoi soliti terribili sonni, ella si slancia nel mondo delle sue fantasie, e scrive, scrive, per un bisogno fisico, come altre adolescenti corrono per i viali dei giardini, o vanno a un luogo loro proibito; se possono, a un convegno d'amore.

Anche lei, nelle sue scritture, combina convegni di amore: è una storia, la sua, dove la protagonista è lei, il mondo è il suo, il sangue dei personaggi, la loro ingenuità, le loro innocenti follie sono le sue. Il titolo del libro non può essere che quello che è: Rosa di macchia [13]. E un giorno, quando è finito, ella lo sente palpitare vivo fra le sue mani fredde, come un uccello che le sguscia fremente fra le dita e vola a batter le ali contro i vetri chiusi della finestra.

Ella non esita a cercare il modo di liberarlo, lasciarlo andar via per gli spazi infiniti. Scrive all'editore della rivista di mode, e l'uomo, che ha l'intelligenza istintiva e il cuore grande del lavoratore sbocciato dal popolo, capisce con chi ha da fare. Risponde che gli mandi il manoscritto.

Cosima si stacca con dolore ed orgoglio dalla famiglia dei suoi personaggi, e la manda per il vasto mondo. Il plico del manoscritto è accuratamente involto in tela e carta, con una rete di spaghi che deve resistere al lungo viaggio di terra e di mare: ed è anche raccomandato: tutte spese che Cosima non può sopportare col suo scarno bilancio personale composto dai pochi centesimi che la madre le dà ogni domenica. Ma poiché è necessario andare avanti a tutti i costi, ecco che la scrittrice, la poetessa, la creatura delle nuvole, scende in cantina e ruba un litro d'olio: è facile, questa ladroneria, perché lei e le sorelle, quando la madre e la serva sono occupate in cucina, e qualche donna viene a comprare olio o vino, non sdegnano di servirla. Arriva dunque la donna di servizio della famiglia del cancelliere del Tribunale, che abita da pochi giorni la casa della zia Paola, in fondo alla strada, e compra un fiasco d'olio: Cosima riceve la somma, in piccole monete di argento da mezza lira l'una: a lungo, andata via la donna, ella tiene quei semi bianchi entro il pugno, fino a scaldarli; ha scrupolo, ha paura, anche un po' di vergogna; ma poi pensa che un familiare non esita a



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