La prigioniera del deserto by Marinelli Carol

La prigioniera del deserto by Marinelli Carol

autore:Marinelli Carol [Marinelli, Carol]
La lingua: ita
Format: epub
editore: HarperCollins Italia
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Mentre Ilyas pregava, Maggie tornò nella sua camera per lavarsi. Sorrise all'inserviente che la stava aspettando.

C'era una veste color lilla chiaro stesa sul letto e la ragazza pettinò e raccolse i capelli di Maggie.

«Grazie» sussurrò lei.

Una volta sola, Maggie faticò a chiudere i bottoncini sulla schiena, ma alla fine ci riuscì e si osservò allo specchio.

Pur avendo una notte insonne alle spalle, aveva un bell'aspetto.

Provò a capire da cosa dipendesse.

In realtà avevano condiviso solo il sesso.

Maggie udì delle campanelle e dai passi comprese che Ilyas la stava raggiungendo.

Non si girò.

Intuiva che lui le stava portando brutte notizie e così rimase a fissare lo specchio.

«Fra poco arriverà l'elicottero» le annunciò lui.

«Credevo avessimo la mattina per noi.»

«La tempesta ha arrecato molti danni.»

Forse aveva ragione lui a comportarsi in quel modo, si disse Maggie, ma lei non riusciva a immaginare di fare i bagagli e lasciare quella nazione.

«Non riesco a pensare di tornare all'ostello» ammise.

«Non sarà necessario» disse Ilyas. «Ti porto a palazzo con me. Ma prima dobbiamo parlare di quello che è successo fra te e Hazin.»

«Vuoi dire che ancora non mi credi?» ribatté lei incredula. «Pensi ancora che possa spuntare una registrazione?»

«Devi dirmi cosa è successo.»

«Ilyas, io non ho fatto niente con tuo fratello o pensi che potessi fingere questa notte?»

«È chiaro che tu non hai fatto sesso con lui» ribatté Ilyas. «Ma questo non significa che non ci siano altri modi di dare piacere.»

Lei ebbe l'impulso di tirargli uno schiaffo, ma lui le bloccò la mano.

«Non credo ti convenga prendere a schiaffi il futuro re» la mise in guardia lui trattenendo a stento la rabbia.

Lei lo schiaffeggiò con l'altra mano.

Lui non mosse un muscolo.

«Vuoi giocare a questo gioco?» chiese Ilyas.

«No» ribatté lei, nervosa tutto d'un tratto.

«Allora sappi che se ti azzardi un'altra volta a toccarmi, ti stendo sulle ginocchia e ti sculaccio come una bambina.»

Lei gli credette sulla parola.

«Non ho intenzione di farti male, ma voglio sapere cosa è successo in quella cabina. Perché non vuoi dirmelo?»

Ilyas si rendeva conto che gli importava, perché d'un tratto si scopriva geloso di Maggie, più di quanto fosse logico e normale.

«Abbiamo parlato di sentimenti» rispose lei.

«Non è possibile. Hazin non parla di quelle cose.»

«Non è un uomo di ghiaccio come te!» esclamò lei.

«Cosa ti ha detto?» proseguì lui con voce bassa e intensa. «Maggie, avanti, devi dirmelo. Qualunque cosa sia successa, io devo saperlo.»

«Gli ho detto che ero triste perché era l'anniversario della morte di mia madre e lui si è confidato con me.»

«Avanti» insistette Ilyas.

Era tutto vero quello che lei gli aveva raccontato sulla sua infanzia? O erano bugie per farsi compatire e per procurarsi una spalla sulla quale piangere?

«A mio fratello non interessano le storie strappalacrime.»

«No, infatti. Mi ha detto che ero fortunata a non avere una famiglia» ribatté lei. «E che sperava che suo padre lo diseredasse.»

Ilyas si fece silenzioso e d'un tratto comprese perché Hazin non volesse che quelle registrazioni diventassero di pubblico dominio.

«Io non gli stavo raccontando una storia strappalacrime, gli stavo solo dicendo che era una giornata difficile per me e lui mi ha detto che detestava gli anniversari.



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