Cannabis. Credevo fosse droga by Flavio Passi

Cannabis. Credevo fosse droga by Flavio Passi

autore:Flavio Passi [Passi, Flavio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Effetto
pubblicato: 2020-04-14T22:00:00+00:00


​I proibizionisti nostrani e la teoria dei “buchi nel cervello”

Qualche anno fa Giovanardi, prendendo per buone le parole di qualche medico superficiale o in malafede, mise in giro la voce, poi ripresa in molte trasmissioni televisive, che la Cannabis provocherebbe “buchi nel cervello” e che il suo consumo causerebbe un danno cerebrale irreversibile.

Che queste affermazioni siano enormi idiozie posso constatarlo su me stesso: a occhio e croce avrò fumato cinquemila canne negli ultimi dieci anni e se avessero ragione loro, dovrei avere il cervello come una gruviera. Non credo di essere ridotto così.

Col tempo, anche i più feroci antiproibizionisti sono stati costretti dalla scienza ad accantonare questa assurda ipotesi, ma questi bugiardi hanno affinato la loro teoria: oggi vanno raccontando che il cervello si “modifica” mentre si consuma marijuana . Ebbene, questo non significa niente: è normale che il cervello cambi “aspetto” mentre si assume marijuana , ma questo accade ogni volta che il cervello riceve uno stimolo piacevole: vengono rilasciate dopamina e serotonina, due ormoni che ci fanno stare bene e che modificano temporaneamente la struttura cerebrale. Bisogna però aggiungere che il cervello cambia aspetto in maniera simile anche mentre facciamo sesso, o quando ascoltiamo musica. Eppure non ci sogneremmo mai di vietare il sesso o la musica. Anzi, li amiamo, perché sono cose che ci fanno stare bene. E allora perché non considerare che si possa amare una pianta che mette in pace col mondo e non ha nemmeno troppe controindicazioni?

È questo che non capisco: perché qualcuno continua a raccontare menzogne? Perché ostinarsi a voler demonizzare una pianta con narrazioni distorte? Se non spiegata, infatti, la frase “modifica il cervello” è soltanto inutile terrorismo. Se invece spieghiamo che il cervello si modifica allo stesso modo anche facendo attività del tutto normali, la frase perde tutta la sua potenza mediatica.

Invece di studiare benefici e possibili danni di un consumo di Cannabis prolungato nel tempo, questi personaggi preferiscono intimorire il popolo con racconti distorti e dannosi per lo sviluppo della ricerca scientifica.

Tutto questo è ancora più paradossale se pensiamo che una droga molto più pericolosa è venduta liberamente: l’alcol, che è a tutti gli effetti una droga (modifica il comportamento e dà forte dipendenza) ed è molto più pericoloso della Cannabis, anche per il cervello.



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