Caravaggio enigma [Caravaggio Series - vol. 1] by Alex Connor

Caravaggio enigma [Caravaggio Series - vol. 1] by Alex Connor

autore:Alex Connor [Connor, Alex]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Narrativa storica
ISBN: 9788822715074
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2019-01-23T16:00:00+00:00


Ventotto

Caravaggio combatteva al fianco di Onorio Longhi, beveva con Costantino Spata, vagabondava per strada con Prospero Orsi e scazzottava insieme all’astioso Orazio Gentileschi, ma non aveva legami stretti. A parte Beatrice, la ragazza a cui si era affezionato a Milano, e il dolce e devoto Minniti, non si dava il permesso di lasciarsi coinvolgere emotivamente da nessuno. Uomini o donne che fossero. Era la sua natura a impedirlo. Era sospettoso, possessivo, sempre più geloso del proprio successo, si godeva la celebrità ma disprezzava le stesse persone che lo celebravano.

I segni dell’infanzia erano rimasti. Il senso di colpa, la sensazione di essere il bambino sventurato e rifiutato, avevano dato vita a una larva che gli si era annidata nel cuore e al desiderio di tagliare tutti i legami con il passato. Era famoso, non aveva bisogno di nessuno. Soprattutto della sua famiglia.

E mentre la fama di Caravaggio aumentava, la notizia raggiunse Milano. Apprendendo la lieta novella e avendo il desiderio di congratularsi, Giovan Battista, il fratello minore, si recò a Roma e chiese udienza al cardinale Del Monte. Il pretino, con tatto, fece allusione alla natura ribelle di Caravaggio e disse che avrebbe gradito vedere il fratello, ma che aveva ritenuto opportuno avvisarlo in anticipo.

«Ma è vostro fratello», replicò Del Monte, divertito.

«Certo, vostra eminenza, ma il suo carattere non lo rende troppo incline alle sorprese… Ho ritenuto opportuno chiedere il vostro consiglio prima di vederlo».

Il cardinale, sconcertato, divenne sospettoso.

«Al momento vostro fratello sta lavorando con grande alacrità su un dipinto. Magari, se vi fosse possibile, fareste meglio a tornare fra tre giorni».

Rispettando la gentilezza di Del Monte, Giovan Battista annuì e se ne andò.

Preoccupato da altre questioni, il cardinale non ripensò all’episodio fino a quella sera, quando chiamò un servo per fargli convocare Caravaggio. Quando arrivò, si stava asciugando le mani su uno straccio, aveva i capelli sporchi di pittura e le sopracciglia aggrottate.

«Avete mandato a chiamarmi, vostra eminenza?».

La domanda era educata, ma il tono sottintendeva “Perché mi avete disturbato mentre lavoravo?”.

«Ti andrebbe di prendere un bicchiere di vino insieme a me?».

Caravaggio infilò il panno nella cintura e accettò il bicchiere che gli era stato offerto, poi osservò il servo che riempiva il calice del cardinale e lasciava la stanza. Del Monte, malgrado l’atteggiamento cordiale, era un diplomatico, un uomo che sapeva leggere tra le righe con la stessa semplicità con cui la maggior parte della gente riusciva a interpretare l’insegna di una locanda. Il cardinale era rimasto intrigato e istintivamente allertato dalla timidezza di Giovan Battista Merisi, dal palese nervosismo che aveva manifestando parlando del fratello. Meglio sondare le acque prima di menzionare la sua visita.

Dopo aver fatto cenno all’artista di sedersi al suo fianco, esordì: «Ricordo che abbiamo parlato della peste, di come abbia ucciso gran parte della tua famiglia. Che terribile tragedia… Non è rimasto in vita nessuno?».

Lo sguardo torvo e imperturbabile di Caravaggio si posò sul cardinale. «Nessuno».

L’espressione di Del Monte non mutò, ma era confuso e ripensò alle parole di Giovan Battista Merisi. Quell’uomo conosceva Caravaggio, conosceva il suo temperamento, ed era un sacerdote.



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