Come neve che cade by Kristin Hannah

Come neve che cade by Kristin Hannah

autore:Kristin Hannah [Hannah, Kristin]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788852099502
editore: Mondadori
pubblicato: 2019-12-04T12:00:00+00:00


14

Era quasi mezzanotte quando, finalmente, Meredith tornò a casa. Sfinita da quella giornata interminabile, e tuttavia affascinata dalla storia di quella sera, diede da mangiare ai cani, giocò con loro per un po’ e infine indossò una comoda tuta. Mentre si stava preparando una tazza di tè in cucina, sentì arrivare una macchina.

“Jeff” pensò. Chi altri poteva essere a mezzanotte e mezzo?

Era lì, con le mani aggrappate al bordo del lavello e il cuore che batteva all’impazzata, quando la porta d’ingresso si aprì.

Nina entrò in cucina. Sembrava piuttosto seccata.

«È mezzanotte passata» disse Meredith, sentendosi invadere dalla delusione. «Che cosa ci fai qui?»

Sua sorella si avvicinò al bancone, prese una bottiglia di vino, sciacquò due tazze da caffè appoggiate nel lavandino e le riempì fino all’orlo. «Be’, vorrei parlare della storia, che per essere una favola sta diventando decisamente troppo dettagliata. Ma siccome tu te la fai sotto, ti dirò perché sono venuta. Dobbiamo fare due chiacchiere.»

«Domani è…»

«No, adesso. Domani indosserai di nuovo la tua corazza e io sarò intimidita dalla tua bravura. Avanti.» Così dicendo, la prese per un braccio e la trascinò in soggiorno, dove accese il fuoco premendo un bottone.

Whoosh fecero le fiamme divampando, sprigionando luce e calore.

«Tieni» disse, porgendole una tazza di vino.

«Non ti pare un po’ tardi per bere?»

«Non ti rispondo nemmeno. Visto il mio stato d’animo, ritieniti fortunata che non sia tequila.»

“La solita Nina, sempre drammatica.”

Meredith si mise a sedere su un lato del divano, con la schiena appoggiata al bracciolo, mentre Nina si accomodò sul lato opposto. In mezzo, le dita dei loro piedi si sfioravano.

«Che cosa vuoi, Nina?»

«Mia sorella.»

«Non capisco cosa intendi.»

«Mi accompagnavi tu a fare dolcetto-o-scherzetto quando papà era al lavoro, ricordi? E mi preparavi il costume. E ricordi quando feci il provino per le cheerleader? Mi aiutasti ad allenarmi per settimane e, quando mi presero, eri felice per me, anche se tu non avevi passato le selezioni. E quando Sean Bowers mi invitò al ballo di fine anno, fosti tu a mettermi in guardia su di lui. Forse non avevamo molto in comune, ma eravamo sorelle.»

Meredith aveva dimenticato tutte quelle cose o, almeno, non ci pensava da anni. «È passato tanto tempo.»

«Io me ne sono andata, è vero, e ti ho mollata qui. E la mamma non è una persona semplice con cui ritrovarsi abbandonata. E non ci conosciamo molto. Ma adesso sono qui, Mere.»

«Lo vedo.»

«Davvero? Perché, onestamene, sei stata una vera stronza negli ultimi giorni. Forse non proprio una stronza, solo un po’ musona, e una donna che non mi parla a cena mi basta e avanza.» Chinandosi in avanti, aggiunse. «Sono qui e mi manchi, Mere. È come se non volessi guardarmi o rivolgermi la parola, mi pare…»

«Jeff mi ha lasciata.»

Nina arretrò bruscamente. «Che cosa?»

Non riuscì a ripeterlo. Scosse il capo, con le lacrime agli occhi. «Vive nel motel vicino al suo ufficio.»

«Che bastardo!»

Meredith rise. «Grazie per non aver dato per scontato che sia colpa mia.»

Lo sguardo che sua sorella le rivolse era affettuoso e pieno di empatia e, d’un tratto, Meredith capì perché così tanti estranei si confidavano con lei.



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