Coraggio by Umberto Ambrosoli

Coraggio by Umberto Ambrosoli

autore:Umberto, Ambrosoli [Ambrosoli, Umberto]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politica, Voci
ISBN: 9788815322814
editore: Societa editrice il Mulino Spa
pubblicato: 2015-10-14T22:00:00+00:00


Fini di giustizia e a tutela dell’assistito, non interesse personale.

Ancora, il codice deontologico forense:

L’avvocato esercita la propria attività in piena libertà, autonomia e indipendenza, per tutelare i diritti e gli interessi della persona, assicurando la conoscenza delle leggi e contribuendo in tal modo all’attuazione dell’ordinamento per i fini della giustizia.

Attuazione dell’ordinamento per i fini di giustizia, non per altro, neppure per il proprio personale interesse.

Perché questi principi, che codificano espressamente l’impegno del professionista ad anteporre un interesse più alto di quello personale nell’esercizio della propria attività, hanno bisogno di essere messi nero su bianco in un codice, e di essere oggetto di un giuramento formale?

Perché la tentazione è sempre in agguato. La tentazione di usare la professione a proprio vantaggio, tradendo il suo senso, cioè l’interesse pubblico: per denaro, per «successo», per aver salva la vita.

Serafino Famà ha operato in una Catania dove era in corso una delle più sanguinose campagne di aggressioni mafiose mai riscontrate: dove la vita umana valeva – per i criminali – quanto quella di un cane randagio. Pippo Di Giacomo, ad esempio, è stato condannato anche per l’assassinio di un commerciante che aveva una bottega analoga alla sua nella medesima via: ucciso – ucciso! – perché concorrente nel commercio.

Serafino Famà ha svolto per trent’anni la sua professione sapendo quanto facile sia – in quel contesto –, per un imputato condannato, dare sfogo alla sua rabbia prendendosela con il proprio avvocato: incolpando lui della condanna e agendo di conseguenza.

Serafino Famà ha difeso tanti imputati, tutelando i loro diritti nel processo e accettando quel rischio, ma ha fatto di più: ha difeso anche collaboratori di giustizia. Egli ha, cioè, accompagnato i «pentiti» nell’aiuto agli inquirenti, quanto di peggio possa accadere per la mafia: per efficacia dirompente delle indagini sorrette dalle dichiarazioni dei «pentiti», da un lato, per tradimento della consorteria, del patto, dall’altro. E se bersagli primari della vendetta mafiosa sono i familiari dei collaboratori di giustizia, certo anche i loro avvocati non hanno di che stare tranquilli. In quel contesto Serafino Famà ha saputo vivere il senso della professione che svolgeva.

«Cos’è un avvocato – si è domandato Luciano Granozzi nel 2010 ricordando come Famà intendeva il proprio mestiere – soprattutto quando difende dei boss mafiosi? È l’avamposto della legalità in terra straniera».

Avamposto della legalità; quindi all’opposto e senza livelli intermedi, chi tradisce il senso della professione è quasi complice nell’illecito. Questa è l’alternativa innanzi alla quale si trova un avvocato che accetta l’idea di esercitare quel tipo di difesa, o di svolgere la propria opera in contesti particolarmente critici.

«Se ti comporti con onestà e coraggio non devi avere paura di nulla». Sono parole attribuite a Serafino Famà, che paura non ha avuto in decenni di professione perché con coraggio ha svolto la propria attività operando onestamente: verso i propri assistiti (tutelando esclusivamente i loro diritti), verso l’ordinamento (nonostante l’interesse personale potesse spingerlo a tradirlo), nella piena consapevolezza dei rischi che questo comportava. Cos’è quel «Se ti comporti con onestà»? Il mero rispetto dei precetti normativi, o



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