Corpi scheletri e delitti by Cristina Cattaneo

Corpi scheletri e delitti by Cristina Cattaneo

autore:Cristina Cattaneo
La lingua: ita
Format: mobi, epub
editore: Raffaello Cortina Editore
pubblicato: 2019-12-01T23:00:00+00:00


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1. Questo avveniva nei primi anni Duemila; oggi iniziano a esserci gruppi cinofili privati e addestrati dalla Polizia scientifica.

Inserto fotografico

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I vivi

Anche se le attività del Labanof sono sempre state prevalentemente focalizzate sui resti umani, succede a qualcuno di noi di aver a che fare talvolta anche con i vivi. E non mi riferisco agli studenti o ai frequentatori abituali che riempiono letteralmente le nostre stanze ogni giorno, e che costituiscono un motore fondamentale del laboratorio, ma intendo proprio “i vivi” come oggetto del lavoro. Questo può succedere per identificare un rapinatore, stabilire se un giovane è minorenne o maggiorenne, se un sospettato porta addosso elementi che lo collegano a un reato o capire se una ragazza è stata vittima di violenza sessuale. E così, si incontrano nuovi limiti della scienza e nuove storie di umanità.

Chi è? Quanti anni ha?

Qualche anno fa tenni una lezione al CSM (Consiglio Superiore della Magistratura) sulle innovazioni e sulle problematiche della Medicina Legale. Mi concentrai sull’errore e sui limiti nell’ambito della determinazione dell’età di persone senza documenti. Un magistrato di mezza età, di Napoli, mi disse, sconvolto: “Come, non riuscite a dire con certezza se un ragazzo ha diciotto anni oppure no? Io ho un medico consulente che mi dice l’età precisa…”. Pensai tra me e me quante volte qualcuno di noi, per pigrizia o per ignoranza, fornisce certezze facili, i cui esiti possono essere gravissimi.

Oggi capita spesso di dover valutare l’età dei minori stranieri non accompagnati per capire se davvero sono minorenni e se quindi per legge devono avere la giusta tutela dovuta ai minori ed essere presi in carico dai Comuni; la stessa richiesta può essere fatta però anche per questioni di imputabilità – situazione ben diversa, in cui si decide se per un reato il reo debba essere giudicato ed eventualmente condannato come maggiorenne, e quindi finire a San Vittore, o se deve essere trattato da minorenne.

Succede quindi che i giudici ci chiedano di valutare l’età di soggetti colti in flagrante durante un crimine, che dichiarano di essere minorenni ma che non hanno i documenti per provarlo. La medicina offre gli strumenti clinici, ossei, dentari per cercare di stabilire un’età, ma non è sufficiente. La tecnologia ha messo a disposizione nuove metodiche per effettuare questi studi: risonanze magnetiche, ecografie, ma l’errore, l’incertezza sono pur sempre inevitabili. È vero che un metodo potrà indicare un’età media, per esempio 17,2 anni, ma se si dovrà fornire un intervallo credibile, comprensivo del margine di errore insito nel metodo, si dovrà restituire come risposta un intervallo tra i 16 e i 19 anni, il che lascia tutti sul bagnasciuga.

A questo proposito, mi ricordo uno dei primi casi che seguii come perito, per il tribunale di Monza. Mi chiamò direttamente un giudice, al quale qualcuno in Istituto aveva dato il mio numero di telefono, dicendo: “Ora si occupa lei di queste cose…”. Ereditai questa categoria di perizie da un eccellente medico legale e insegnante, inizialmente abbastanza schivo, la cui conoscenza del Monferrato però mi aveva fatto sentire un po’ più a casa in un Istituto in cui ero un’estranea.



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