Killing time by Lee Child

Killing time by Lee Child

autore:Lee Child [Child, Lee]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ok
editore: Longanesi
pubblicato: 2013-01-01T00:00:00+00:00


dovevano essere state sbarrate e collegate a esplosivi, per scoraggiare sia la fuga

dall'interno che gli attacchi dall'esterno. Fallon teneva l'uomo sotto tiro, ma decise di

non sparare finché non fosse stato certo che non ce ne fossero altri nelle vicinanze.

Invece batté i piedi quel tanto da far sentire i propri passi. Poi si girò, preceduto dal

mitra, per tornare verso la scalinata sulla quale era corso il secondo uomo.

«Ehi», gli gridò quello in arabo. « Shoo badai»

La risposta di Fallon all'uomo che gli chiedeva «Che c'è?» fu di girarsi e sparare. Un

colpo solo alla testa, che fece crollare il terrorista. Si accasciò sui gradini e scivolò

fino a metà scala. Non era nelle intenzioni di Fallon, ma ormai l'istinto aveva preso il

sopravvento.

Meno due.

Fallon senti passi convergere verso la scala da direzioni opposte, al primo piano. Si

accovacciò sopra il corpo, mitra puntato alla porta d'ingresso principale a lasciar

pensare che la raffica mortale fosse venuta da quella parte. Riusciva a vedere

l'esplosivo al plastico piazzato a strati sopra il vetro. Non come l'avrebbe messo lui,

ma comunque efficace.

Il rumore di passi si fece più forte, voci gridarono nella sua direzione in arabo. Fallon

si girò quando i due uomini furono abbastanza vicini da colpirli con una sola raffica.

Due colpi soli, anche stavolta alla testa, per sicurezza.

Meno quattro.

Stavolta i suoi spari coincisero con l'eco scoppiettante di un mitra all'altro capo della

costruzione. Urla e pianti risposero al fuoco, accolti da una seconda raffica, più lunga,

che azzittì studenti e professori. Da quattro a sei dei terroristi rimasti dovevano essere

laggiù. Porte sbarrate dall'interno con le catene, a negargli sia l'accesso che l'elemento

sorpresa. Senza almeno uno dei due, per non dire entrambi, fine della partita.

Il walkie-talkie da supermercato di Fallon emise un ronzio. Se lo tolse dalla cintura e

ascoltò.

«Shoofi mafi?» Che succede?

«Mafi mushkil», rispose Fallon, sperando di aver scelto le parole giuste in arabo.

Nessun problema.

«Dilwaati. » Sbrigati.

Fallon riattaccò il walkie-talkie alla cintura e scese le scale, procedendo verso

sinistra, diretto all'ala di scienze della scuola, mentre un rumore assordante di sirene

calava sulla scuola media Hampton Lake.

Gli alunni modello di terza del suo corso di arti del linguaggio vennero disposti in fila

per due (erano ventotto in totale), con Fallon in retroguardia. Dopo averli fatti uscire

dall'aula, nonostante le proteste di molti, in lacrime, aveva messo Trent in testa al

gruppo per condurli verso la palestra.

Nell'ala di scienze Fallon aveva incontrato un altro terrorista, che gli si era avvicinato

nella penombra, accorgendosi troppo tardi dell'imbroglio e commettendo l'errore di

cercare di sollevare il mitra. Fallon stavolta era abbastanza vicino da servirsi del

coltello a farfalla di Trent, un solo taglio alla gola dell'uomo per garantire silenzio ed

efficacia.

Aveva impiegato poco più di un minuto a prelevare due fiale di liquido trasparente in

uno dei laboratori di scienze e si era imbattuto, nel senso letterale del termine, in un

altro terrorista all'inizio del corridoio. Avevano incrociato lo sguardo: quello del

terrorista era strabuzzato, quello di Fallon gelido mentre alzava le mani e i pollici

andavano a schiacciare gli occhi dell'uomo maciullando la materia cerebrale e

facendolo cadere a terra, in uno spasimo di morte.

Meno sei.

Poi era tornato svelto



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