Corpo a perdere by Anna Benvenuti & Lorenzo Sanna

Corpo a perdere by Anna Benvenuti & Lorenzo Sanna

autore:Anna Benvenuti & Lorenzo Sanna [Benvenuti, Anna & Sanna, Lorenzo]
La lingua: ita
Format: epub
editore: EDIZIONI PIEMME
pubblicato: 2023-04-20T12:00:00+00:00


Una boccata d’aria

Poi in certi rari giorni di vento [...] in fondo ai viali di Milano comparivano le montagne. Succedeva dopo una curva, sopra un cavalcavia, all’improvviso.

Paolo Cognetti, Le otto montagne

Oggi abbiamo deciso di staccare.

Io e mio marito abbiamo sistemato i ragazzi a casa, dato indicazioni per il pranzo («Invitatela a tavola, ma se non viene lasciate stare») e abbiamo preso la macchina, direzione rifugio Martina, ai piedi del monte San Primo. In questi ultimi giorni ha nevicato e abbiamo bisogno di prendere aria.

Nell’ora abbondante di macchina ci sale una felicità mista a terrore. Non siamo abituati ad avvertire la sensazione di essere lontani da casa, da S., dai pensieri che ci sovrastano. Ci capita quando andiamo al lavoro, ma non siamo mai insieme. E per qualche momento la sensazione di essere in fuga, noi due, ci dà quasi alla testa.

Testa che resta comunque collegata al cellulare dal quale arrivano aggiornamenti su cosa accade in casa. I ragazzi sono capaci di affrontare le situazioni con più leggerezza, il fatto di essere in tre a fare fronte comune li rende più forti. E in fondo nutriamo il sospetto che anche S. riesca a rilassarsi un briciolo in più, se non ha occhi adulti a controllarla. C’è già lei che opera un ferreo controllo su se stessa. Quello dei genitori si sovrappone e lo amplifica, ma non credo che si senta oppressa dai suoi fratelli.

Lasciamo la macchina. Qualcuno ha avuto la nostra stessa idea, a giudicare dal numero di auto parcheggiate, ma in realtà lungo la salita ci imbattiamo in poche persone. C’è la calma sospesa delle giornate di neve in montagna, i rumori attutiti; spiace parlare per non rovinare l’incanto. Anche a S. piacerebbe respirare quest’aria ed emozionarsi di fronte alla natura; lei è sempre stata sensibile ed empatica, ma ora sembra incapace di vedere. Ci stringiamo la mano, probabilmente i pensieri sono gli stessi, ci sembra ormai di avere un unico cervello che reagisce alle paure e cerca soluzioni. S. amava passeggiare, incantarsi di fronte a un paesaggio, raccontarsi storie fantastiche suggerite dagli scenari naturali. La malattia le ha prosciugato la fantasia, l’ha resa fragile e arida, le ha nascosto la sua inesauribile ricchezza interiore; chissà dove l’ha rinchiusa, quando troveremo il modo per liberarla di nuovo.

Da casa arrivano WhatsApp lapidari: S. non ha mangiato, ma ha fatto compagnia ai fratelli e ha bevuto l’integratore. Nessuno le ha detto nulla e lei è rimasta tranquilla. Poi ci arriva un altro messaggio, è una foto: ritrae alcuni disegni del piccolo che da qualche tempo si è appassionato ai fumetti e ne produce in quantità. Nella foto ci sono otto vignette in cui dialogano due buffissimi omini stilizzati. Il primo chiede al secondo il perché della sua tristezza e l’altro risponde che non sta bene perché non esce da un sacco di tempo. «Andiamo al bosco» propone allora il primo “uomo-stecco”, seguito con entusiasmo dal suo amico. Nella scenetta successiva compare una distesa di funghi e l’uomo-stecco triste dice: «Ne mangio uno!». Nell’ultima vignetta, il poveretto giace a terra, sovrastato dalla scritta «FINE».



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