Cronache di Ambra by Roger Zelazny

Cronache di Ambra by Roger Zelazny

autore:Roger Zelazny [Zelazny, Roger]
La lingua: ita
Format: epub
editore: [eBL SAGHE 12]
pubblicato: 2015-02-16T16:00:00+00:00


Mi stavo preparando un panino quando Bill ritornò, perciò ne preparai due. Andò a cambiarsi d'abito, mentre io ero occupato in cucina.

«Avrei dovuto prendermela con calma questo mese», disse mentre mangiavamo, «ma oggi dovevo parlare con un vecchio cliente che ha dei problemi pressanti, perciò sono stato costretto ad andare in ufficio. Che cosa ne dici di seguire il fiume nell'altra direzione, questo pomeriggio?»

«Benissimo».

Mentre tagliavamo per i campi, gli dissi della visita di George.

«No», disse, «Non gli ho parlato di nessun lavoro da fare per me».

«In altre parole...»

«Sospetto che sia venuto a parlare con te. Da casa loro sarebbe stato facile vedermi partire stamattina».

«Vorrei sapere che cosa voleva».

«Se è importante, forse verrà a chiedertelo, tra un po' di tempo».

«Ma il tempo corre», dissi. «Ho deciso di partire domani mattina, forse anche stanotte».

«Perché?»

Mentre scendevamo lungo il ruscello, gli dissi del biglietto che avevo trovato la sera prima e dell'appuntamento per quella stessa sera. Gli dissi anche che cosa pensavo del fatto di esporlo a proiettili vaganti o mirati.

«Non è così grave questa faccenda», cominciò.

«La decisione è presa, Bill. Mi dispiace fermarmi per così poco quando non ci vediamo da tanto tempo, ma non avevo tenuto conto di tutti questi guai. E, se vado via, sapete che è perché devo andarmene».

«Si, ma...»

Continuammo su questo tono per qualche tempo, mentre seguivamo il corso d'acqua. Poi, finalmente, lasciammo cadere l'argomento e ritornammo a comporre inutilmente i miei puzzle. Mentre camminavamo, di tanto in tanto mi voltai a guardare indietro, ma non vidi nessuno dietro di noi. Sentii qualche rumore ad intervalli irregolari tra i cespugli che erano sulla riva opposta, ma avrebbe potuto essere un animale disturbato dalle nostre voci.

Camminavamo già da più di un'ora, quando ebbi la sensazione che qualcuno stesse captando il mio Trionfo. Mi immobilizzai.

Bill si fermò e si voltò verso di me.

«Che cosa...»

Alzai una mano.

«Una chiamata da lontano», dissi.

Un attimo dopo avvertii il primo movimento di contatto. Sentii che il rumore nei cespugli che erano dall'altra parte del fiume.

«Merlin».

Era la voce di Random che mi chiamava. Dopo qualche secondo lo vidi seduto alla scrivania nella sua biblioteca di Ambra.

«Si?», risposi.

L'immagine divenne solida, assunse piena realtà, come se stessi guardando attraverso un arco in una stanza vicina. Nello stesso tempo, vedevo ancora quello che mi circondava, anche se ad ogni attimo diventava sempre più periferico. Per esempio, vidi George Hansen uscire fuori dai cespugli della riva opposta e fissarmi.

«Voglio che ritorni subito ad Ambra», affermò Random.

George cominciò ad avanzare, si tuffò in acqua.

Random alzò una mano e la tese.

«Vieni», disse.

Nel frattempo i miei tratti avevano cominciato a scintillare, e sentii George gridare, «Fermatevi, aspettate! Devo venire con...!»

Allungai un braccio e afferrai le spalle di Bill.

«Non posso lasciarvi con quel pazzo», dissi. «Venite!»

Con l'altra mano strinsi quella di Random.

«Okay», dissi, avanzando.

«Fermatevi!», gridò George.

«Al diavolo», replicai e lo lasciammo a stringere un arcobaleno.



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