Da cacciatore a preda by Gabriele Dadò

autore:Gabriele Dadò [Dadò, Gabriele]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: History, General, Juvenile Fiction, Edwards, Military, Fiction, Sea Stories, Historical, Action & Adventure
ISBN: 9781301086801
Google: fR3kAgAAQBAJ
editore: Gabriele Dadò
pubblicato: 2013-11-24T06:50:00+00:00

Finalmente sembrava che la Tityrus si fosse liberata dalle inseguitrici.

La tensione, che aveva regnato a bordo per tutte quelle settimane, sembrava svanita. Le uniche navi che avvistarono furono alcuni brigantini francesi e una galea inglese carica di schiavi, alla vista della quale Benjo andò su tutte le furie e si rinchiuse disotto. Nella sua mente si delineavano ancora le immagini di quel viaggio atroce, che aveva affrontato da bambino. Sentiva ancora nelle narici l’odore di centinaia di uomini ammassati l’uno sull’altro, immersi nelle proprie feci, l’odore rivoltante dei morti in mezzo a loro, che rimanevano lì perché nessuno provvedeva a portarli via per gettarli in mare. Ricordava la fame, la sete, la paura. I suoi genitori erano da qualche parte nella Carolina del Nord o in Virginia, ma ormai dovevano essere morti da tempo.

Cercò di non pensare a quelle scene terribili, ma più si sforzava, più gli si facevano vivide davanti agli occhi. Bevve un abbondante sorsata di gin dalla sua bottiglia segreta, coricandosi di fianco sul ponte per cercare di dormire.

Il trambusto che scoppiò in coperta, però, lo incuriosì, quindi si rimise in piedi e salì lentamente gli scalini.

Gli uomini erano in preda all’eccitazione, perché erano appena state scorte due vele spagnole. Erano due navi da carico, piuttosto appesantite, basse sull’acqua. “Certamente cariche di merci preziose”. Così vociferavano i marinai, allineati lungo l’impavesata di sinistra, per guardare le prede. Il timoniere, così come gli ufficiali, fissavano il capitano in una muta domanda, che sembrava non voler arrivare.

Alla fine fu proprio il timoniere, dopo un’occhiata in tralice lanciatagli dal secondo ufficiale, che si arrischiò a parlare.

- Accostiamo per seguirle, signore? – Chiese timidamente, come se non fosse stato lui a formulare quella domanda.

- No, continuiamo su questa rotta. – Rispose tranquillamente Edwards.

Con un gesto di stizza, Fencer si allontanò, scomparendo sottocoperta, mentre Woolrich rimase sul cassero, insieme con Hood.

- Signore, posso chiedervi perché non inseguiamo il nemico? È compito di qualunque nave inglese danneggiare e indebolire le navi spagnole, in qualsiasi circostanza. In questo caso si tratta anche di prede che potrebbero fruttarci molto…

- Capisco la vostra perplessità, tenente, ma perdere tempo con quelle due navi non gioverebbe alla nostra missione. Dobbiamo scortare Miss Duerre al sicuro il prima possibile, quindi non possiamo accollarci la responsabilità di quei due bastimenti, tanto più che mandare qualcuno a bordo per manovrarli comporterebbe di indebolire ancora di più l’equipaggio, che è già abbastanza esiguo.

Woolrich non replicò, limitandosi a spostare lo sguardo al largo, dove i due mercantili stavano cercando goffamente di scappare.

- Continuate per est nord-est. Se i miei calcoli sono esatti, fra tre giorni dovremmo avvistare terra.

Così la fregata scivolò via sull’acqua cristallina dei tropici, dove il sole si rifletteva con forza accecante e i pesci sfrecciavano poco sotto la superficie intorno allo scafo incrostato dalle alghe.

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