Di fronte al Papa by Hans Küng

Di fronte al Papa by Hans Küng

autore:Hans Küng [Küng, Hans]
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2015-09-14T22:00:00+00:00


La formazione teologica del papa polacco

Il fatto è che Giovanni Paolo II vede questo articolo come un attacco personale. Ciò è quanto fa trapelare un partecipante tedesco al successivo colloquio dei vescovi in Vaticano, mentre la posizione ufficiale assunta dalla Conferenza episcopale tedesca sarà che il provvedimento disciplinare contro di me non ha niente a che fare con l’articolo. Un’affermazione rivelatrice che, se corrispondesse a verità, sarebbe stata superflua.

Certamente già durante il suo primo viaggio in Polonia dopo l’elezione, il papa aveva spiegato, nel corso di una riunione segreta con una ventina di teologi polacchi, che considerava il teologo di Tubinga Küng l’ostacolo principale al suo progetto di restaurazione. Col senno di poi penso che molto più che il mio giudizio riguardo al suo modo di guidare la Chiesa è probabilmente l’aver messo in discussione le sue competenze teologiche ad aver punto nel vivo Karol Wojtyła. Ma è proprio questo che non si poteva evitare con un papa che si distingue dal suo predecessore, molto più tollerante, per il suo autoritarismo e i suoi severi provvedimenti disciplinari contro i teologi, quali per esempio il rinomato teologo morale francese Jacques Pohier.

Ecco perché, nel mio articolo di bilancio, pongo questa domanda critica: «Non è forse chiaro, anche al di fuori della cerchia degli specialisti, che questo papa polacco – come dimostrano i suoi scritti teologici finora pubblicati e i suoi numerosissimi pronunciamenti ufficiali – non è abbastanza informato sui più recenti sviluppi della teologia (esegesi critica e storia dei dogmi, attuali sviluppi della teologia morale in America del Nord o della teologia della liberazione in America Latina, per non dire della teologia protestante)?». Anche Giovanni XXIII Roncalli aveva i suoi limiti teologici; ma ne era consapevole ed era profondamente contrario a un intervento magisteriale contro i teologi, come avvenne nella campagna persecutoria antimodernista contro il suo compagno di studi Ernesto Buonaiuti. Giovanni Paolo II Wojtyła non conosce però i suoi limiti e riprende la politica inquisitoria di Pio XII Pacelli, la cui formazione teologica era altrettanto ristretta. Né vuole superarli evidentemente, se al culmine dello scontro con me un suo amico personale, per scusarlo, dichiara alla televisione svizzera che il papa non ha mai letto un solo libro di Hans Küng.

Ovviamente non ero consapevole del fatto che, con la mia domanda circa i limiti teologici di Wojtyła, avrei messo il dito in una piaga della sua biografia, di cui egli mai parlò, diversamente da quanto fece Joseph Ratzinger riguardo al «dramma» della sua abilitazione. Wojtyła, che da giovane, in parte per via della guerra, non si era dedicato alla teologia bensì, da professionista, al teatro e alla scrittura, riesce a nascondere bene il fatto di possedere soltanto una modesta formazione. Era entrato nel seminario segreto dell’arcidiocesi di Cracovia nel 1942, dopo aver studiato filosofia e letteratura polacca all’Università Jagellonica di quella città, ed era stato ordinato sacerdote nel 1946. Subito dopo avrebbe aspirato a un dottorato in teologia a Roma, ma, come ho già ricordato in precedenza, fu rifiutato come dottorando dalla



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