Di mondo in mondo by Raffaele Mantegazza

Di mondo in mondo by Raffaele Mantegazza

autore:Raffaele Mantegazza [Mantegazza, Raffaele]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Saggistica
editore: Castelvecchi
pubblicato: 2014-11-12T16:00:00+00:00


Metafore pedagogiche

Il Paradiso è ricchissimo di metafore pedagogiche, per definire il rapporto educativo e l’apprendimento da parte dell’allievo. Alcune metafore riguardano il soggetto che apprende: i pensieri di Dante sono incrostati di pregiudizi ed errori come «acqua d’Elsa»409 (notoriamente calcarea); il piacere intellettuale che egli prova è «un Piramo a la gelsa»410 (il personaggio che ha mutato colore al gelso con il suo sangue); il suo intelletto è «fatto di pietra, ed impetrato, tinto»411. Dante non capisce perché i cerchi delle gerarchie angeliche siano ordinati, quanto a velocità, in senso opposto ai nove cieli perché le sue dita sono insufficienti a sciogliere il difficile nodo dell’enigma412. La resistenza all’apprendimento è dunque incrostazione, nodo, pietra: imparare significa disincrostare, ammorbidire, sciogliere.

Per definire il processo di apprendimento vengono usate metafore alimentari: per comprendere fino in fondo un concetto, che è duro come un «cibo rigido»413, Dante deve «ancor sedere un poco a mensa»414, perché il processo digestivo è simile alla comprensione di quanto appreso: «non fa scïenza, / sanza lo ritenere, avere inteso»415. Altra metafora è quella atmosferica: dopo la spiegazione di Beatrice, la mente di Dante è serena come quando Borea soffia e libera l’aria dalle nubi e «come stella in cielo il ver si vide»416.

Carlo Martello, il quale utilizza nel dialogo con Dante un metodo socratico-maieutico, intessuto di domande incalzanti417, utilizzerà una metafora spaziale: chi impara vede davanti a sé ciò che prima gli stava dietro («terrai lo viso come tien lo dosso»418 e, più oltre, «or quel che t’era dietro t’è davanti»419).

Carlo usa anche una metafora cromatica («vuo’ tu che questo ver’ più ti s’inbianchi?»420), mentre di tipo agricolo-contatino è la metafora usata da Tommaso quando si accinge a sciogliere il secondo dubbio di Dante dopo avere chiarito il primo: rispondere a una domanda è come battere la paglia421. In seguito lo stesso Tommaso ripiegherà su una elegantissima metafora geometrica («e vedrai il tuo credere e ’l mio dire / nel vero farsi come centro in tondo»422).

Dante stesso usa svariate metafore per definire il suo apprendimento: da quella nutritiva a proposito del discorso delle anime del cielo di Giove (nella quale egli si identifica nel cicognino che mangia il cibo portato dalla cicogna423), a quella della colorazione del vetro («e avvegna ch’io fossi al dubbiar mio / lì quasi vetro a lo color ch’el veste»424), a una tipica metafora medica («per farmi chiara la mia corta vista, / data mi fu soave medicina»425). La ricchezza delle metafore si articola comunque su una polarità scuro/chiaro, impuro/puro, nelle quali il secondo termine si riferisce allo stato della mente di chi ha appreso, limpida e sgombra come un cielo senza nuvole. La fiducia di Dante nell’educazione trova in queste metafore un convincente supporto poetico.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.