Dieta & Running by Fabrizio Angelini

Dieta & Running by Fabrizio Angelini

autore:Fabrizio Angelini
La lingua: ita
Format: epub
editore: RIZZOLI LIBRI
pubblicato: 2020-03-10T12:00:00+00:00


LO STUDIO SUGLI ATLETI

La nostra équipe, con quella del professor Marzatico dell’Università di Pavia e lo staff medico della Juventus F.C., ha eseguito nel 2010 uno studio su 23 atleti del campionato di serie A1.1

La BMC era misurata con metodica DXA (Hologic QDR-4500A) alla fine della stagione estiva e in inverno, mentre la concentrazione di 25 (OH) vitamina D (25-OH-D3) era rilevata in 23 atleti di 28,1 ± 4,8 anni (Media ± DS) durante un’intera stagione calcistica mediante tre prelievi eseguiti alla fine della stagione estiva, durante quella invernale e in primavera.

I risultati dello studio evidenziavano una concentrazione di 25-OH-D3 di 111,5 ± 30,5, 92,3 ± 30,8 e 102,5 ± 37,1 nmol/l (Media ± DS) rispettivamente in autunno, inverno e primavera.

La concentrazione di 25-OH-D3 diminuiva significativamente nel passaggio dall’autunno all’inverno (P < 0,05), mentre non vi erano differenze negli altri confronti tra stagioni (P > 0,05). Utilizzando:

a) Concentrazioni di 100 nmol/l come cut-off ottimale, 40,9%, 56% e 52% dei calciatori avevano livelli di 25-OH-D3 sub-ottimali rispettivamente in autunno, inverno e primavera.

b) Concentrazioni minori di 80 nmol/l ma maggiori di 50 nmol/l come indice di insufficienza, 9,1%, 32% e 28% dei calciatori erano caratterizzati da livelli di 25-OH-D3 insufficienti rispettivamente in autunno, inverno e primavera.

c) Concentrazioni minori o uguali a 50 nmol/l come indicatori di carenza, la percentuale di calciatori carenti in vitamina D quasi raddoppiava tra l’inverno e l’autunno, passando da 4,5 a 8%, per poi azzerarsi in primavera.

Parallelamente alla riduzione della vitamina D si osservava tra l’autunno e l’inverno un calo significativo (P < 0,05) della BMC che passava da 3453,5 ± 339,4 a 3409,1 ± 278 g (Media ± DS) rispettivamente.

I risultati dello studio sono in accordo con la letteratura internazionale e potrebbero suggerire una supplementazione con vitamina D negli atleti carenti, poiché la valutazione totale degli atleti non può indicare una supplementazione “a priori” su tutto il gruppo ma solamente negli atleti effettivamente carenti.



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