Disobbedienza by Naomi Alderman

Disobbedienza by Naomi Alderman

autore:Naomi Alderman [Alderman, Naomi]
La lingua: ita
Format: epub, mobi
editore: nottetempo
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00


Per un qualche motivo non del tutto ovvio, a Hendon ci sono i gabbiani. Naturalmente non c’è nemmeno uno speciale motivo per cui non ci dovrebbero essere. È abbastanza vicino alla costa. Eppure fa una strana impressione camminare per Brent Street, superare le botteghe kosher e la libreria Talmud Trove, e vedere i gabbiani volteggiare in cielo, sopra la testa, e poi scendere in picchiata a rubare qualche pezzo di bagel abbandonato, con quelle loro ali cosí grandi e grigie e bianche e con quei becchi sorprendentemente grandi e cattivi. E mi meravigliò trovarli ancora lí a volare in tondo e scendere in picchiata dopo mezzanotte, durante la passeggiata notturna per Hendon.

Tornai a casa di Esti solo molto tardi quel Sabato notte. Lei era già a letto. La casa era buia e tutto sembrava a posto. Me ne andai nella mia camera da letto e considerai le mie opzioni. Potevo tornare a casa, adesso, scappare via da quell’ambiente sempre piú claustrofobico e inquietante e sottrarmi alle difficoltà sorte con la mia vecchia amica e amante Esti e il suo marito inetto. E, sia detto per la cronaca, quell’opzione era sicuramente attraente. Ma sembrava anche una forma di reazione eccessiva. Avrei potuto parlare a Dovid, parlare a Esti, sedermi insieme a loro e “risolvere la cosa tutti e tre insieme”. Dopotutto ormai sono diventata un po’ americana. E questo è il buon vecchio modo americano. Vuol dire che sono una codarda se alla fine mi resi conto di non farcela? Di non avere nessuna voglia di fare quel discorso con loro?

E allora? Che mi restava da fare? Be’, sí, giusto, se sei in Inghilterra comportati come gli inglesi. Labbra strette e repressione. Un vago brontolio sottovoce e via. Tirare dritto. In altre parole fare finta di niente. Misi la sveglia alle sei del mattino e me ne andai a dormire. Quella notte sognai i gabbiani di Hendon. I loro becchi taglienti e le loro grinfie acuminate. Sognai quel modo che hanno di piegare il capo da una parte e di guardarti con un occhio di perla impenetrabile. Era il tipo di sogno alla Tippi Hedren* in cui scappi inseguita da un branco di gabbiani, solo che nel sogno quei gabbiani non facevano proprio niente, non erano aggressivi, non scendevano giú per il camino e nemmeno rompevano i vetri. Stavano solo a guardare.

Al risveglio saltai subito giú dal letto, m’infilai i vestiti e, senza nemmeno fermarmi a salutare Esti, né a vedere se per caso era sveglia, andai dritta a casa di mio padre. Avevo una missione. Se fossi riuscita a portarla a termine avrei potuto pensare che non era stato un viaggio del tutto sprecato. Aprii il portone, la casa non mi metteva piú paura adesso che avevo scoperto il trucco della radio. Ispezionai il lavoro fatto fino a quel punto. La tavola al centro dello studio era sgombra, come anche il pavimento. Avevo riempito e buttato cinque sacchi dell’immondizia e poi avevo ammucchiato tutte le carte che sembravano utili su una delle mensole.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.