Dove sei? by Roberta Lena

Dove sei? by Roberta Lena

autore:Roberta Lena [Lena, Roberta]
La lingua: ita
Format: epub
editore: People
pubblicato: 2020-07-16T22:00:00+00:00


Che bisogno c’era di avere il fucile in mano? Perché? Quest’immagine allontana chiunque, come allontana me, spaventa. Non sarebbe stata più forte, senza? Non bastava la divisa? Perché si ostenta l’arma? Chi cura la loro comunicazione? Chi ha fatto questo video? Lo guardo mille volte, prima che Teo torni a casa da scuola, così posso sfogarmi senza che mi veda.

Mi manda un cuore, sta bene. Faccio finta di niente per non trasmetterle ansia, come mi ha detto Davide; non voglio metterla in pericolo, ma sto morendo dentro. Lei dice che è tutta propaganda, come sempre, anzi mi chiede di avvertire parenti e amici, che non si preoccupassero. Però è importante far finta che si trovi al fronte, così se ne parla, di questa guerra schifosa.

Mi gira anche una foto dove è meravigliosa, col suo turbante marrone, in risposta al mio commento sul suo aspetto poco performativo in quel video. Noto che ha uno sguardo più sofferto, anche se tenta di sorridere. Mi domando se non abbia già perso qualche compagna o compagno, da quando è lì. Spero di no, la conosco, non è capace di subire il dolore. La prima volta che qualche amica dell’accademia o dei villaggi torna morta, mutilata o stuprata, come può reagire? Sì, perché i suoi “compagni di scuola” stanno morendo uno a uno. Con vergogna, le parlo delle goccioline dei fiori di Bach, e lei mi asseconda: «Ecco cos’era!».

Mi dice che se sembra triste è perché è stanca, si sveglia sempre presto, e poi non sa posare. La prendo in giro, «una volta poltrivi sempre» le rispondo, anche se lo so bene che da anni non è più così.

Mi sgrida per non essere andata alla manifestazione a Roma, ma è contenta che abbia partecipato almeno a quella di Torino.

Io cambio argomento, le chiedo se è innamorata, così, per parlare del più e del meno, e lei – giustamente – mi manda a quel paese.

Pubblico il video su Facebook.

Mimosa: «Ti voglio bene, Roberta».

Adriana: «Accidenti, che tosta! Un abbraccio fortissimo, Roberta!».

Io: «Ricambio».

Orsola: «Due gocce d’acqua».

Daniela: «Quanta forza e determinazione… e che paura».

Lisa: «Mi dispiace, Roberta, la guerra è una brutta cosa».

Enrico: «Grande, Eddi».

Franca: «Ciao Roberta! Che figlia speciale! Un abbraccio».

Walter: «Questa bimba è una regina».

Alessandra: «Eddi… mamma mia, torna e combatti da qui!».

Raimondo: «Dio, che emozione devi aver provato! Donna coraggiosa e speciale! Un abbraccio».

Elena: «Che coraggio incredibile».

Federico: «Come ti somiglia Mariedgarda. Fantastica. Quello che sta facendo lo sta facendo per noi tutti. Oh, se solo i governi occidentali ne fossero coscienti, anche lì le cose andrebbero meglio. Che coraggio. È imbarazzante e vigliacco stimarla solo da qui con un like e nient’altro. Grande Mariedgarda. Un abbraccio, cara Roberta, immagino il tuo stato d’animo».

Monica: «Sta bene, sta bene! Ed è un esempio di coerenza e soprattutto di coraggio. Lei sta veramente provando a cambiare il mondo».

Marinella: «Roberta, onore a Mariaedgarda! È commovente la semplicità con cui parla della sua costosissima scelta. Ma anche onore a te, che le hai trasmesso questi valori e che con cuore forte ne stai affrontando le “conseguenze”.



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