Drogati di cibo. Quando mangiare crea dipendenza (Italian Edition) by Armando Piccinni

Drogati di cibo. Quando mangiare crea dipendenza (Italian Edition) by Armando Piccinni

autore:Armando Piccinni [Piccinni, Armando]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Giunti
pubblicato: 2017-10-15T16:00:00+00:00


ADDICTION

Cinzia è una studentessa di 22 anni sovrappeso. Frequenta all’università il corso di giurisprudenza, ma ultimamente i suoi studi hanno avuto un forte rallentamento. «Penso solo al cibo», confessa sconsolata, raccontandomi di essere ossessionata, senza conoscerne il motivo, da un tipo di frollini. Pur avendo storie diverse, Cinzia condivide molto di più di quello che si possa pensare con Sandro, che invece si dice dipendente da una bibita energizzante al ginseng, con Marco, tossicodipendente da cocaina, o con Davide, alcolista, Tutti e quattro sono schiavi di sostanze che sanno essere, in modo più o meno grave, pericolose per la salute e per la loro stessa vita, eppure continuano a farne uso.

Una delle prime spinte all’assunzione di particolari sostanze dannose – droga, alcol, ma anche determinati alimenti e bibite – è infatti l’effetto euforizzante (uno stimolo molto potente nei confronti del quale il nostro cervello è particolarmente sensibile), che è la conseguenza dell’azione delle sostanze sui neurotrasmettitori, gli agenti chimici che servono per assicurare la comunicazione tra le varie aree del cervello. Il primo bersaglio delle droghe sono infatti proprio i neurotrasmettitori che, sotto l’azione dirompente delle sostanze, subiscono uno sconvolgimento della loro attività come messaggeri che aveva fino ad allora garantito comunicazioni ottimali con gli altri sistemi. La conseguenza è l’alterazione della comunicazione tra le diverse aree cerebrali. Le droghe determinano un cambiamento radicale del funzionamento di tutto il sistema nervoso, e quindi del comportamento, che si trasforma e si adatta cronicamente alle modificazioni che le sostanze hanno prodotto. Il risultato è che l’apprendimento, la memoria, la plasticità e le capacità di recupero di tantissime funzioni del cervello subiscono continui e violenti insulti, cui seguiranno inesorabilmente dei danni che nel lungo periodo si riveleranno di natura irreparabile.

Il nostro cervello è programmato per procurarsi stimolazioni che hanno primariamente un significato indispensabile per la nostra sopravvivenza. Le più forti, quelle che determinano impulsi gratificanti per il cervello, sono prodotte dal cibo, dall’acqua e dal sesso.

Le sostanze d’abuso eccitano in maniera artificiale e potente gli stessi circuiti che sono fisiologicamente e naturalmente attivati quando compiamo le nostre funzioni vitali. Il risultato della stimolazione massiva ricevuta sarà un’esperienza piacevole e pervasiva che progressivamente tenderà a catturare tutte le energie disponibili del soggetto, a impegnarlo a ripetere in maniera ossessiva l’assunzione dell’elemento desiderato con la finalità di rivivere l’esperienza passata, con l’idea che solo in quella condizione esista benessere e appagamento.

L’individuo, come racconta perfettamente Cinzia svelando il suo senso di disagio e di impotenza nei confronti dei biscotti, non penserà ad altro che a procurarsi le sostanze oggetto della sua dipendenza, a consumarle, a darsi da fare per reperire altro denaro per acquistarne di nuove e così via. Si tratta di un circolo vizioso cronico con altissima tendenza alla ricaduta, che pone il soggetto nella condizione di completa inconsapevolezza. La convinzione di poter uscire dalla situazione in qualsiasi momento è sempre molto forte e presente nel soggetto, sfortunatamente però si tratta solo di un’illusione.



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