Filosofi martiri cannibali by Voltaire

Filosofi martiri cannibali by Voltaire

autore:Voltaire [Voltaire]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788899271275
editore: Piano B
pubblicato: 2015-03-09T23:00:00+00:00


FILOSOFO

Filosofo, «amante della saggezza», ossia «della verità». Tutti i filosofi hanno avuto questa doppia caratteristica; non ce n’è uno nell’antichità che non abbia dato esempi di virtù agli uomini e lezioni di verità morali. Tutti hanno potuto ingannarsi sulla fisica; ma la fisica è così poco necessaria alla vita reale che i filosofi non ne avevano bisogno. Ci sono voluti secoli per conoscere una parte delle leggi della natura. Al saggio basta un giorno per conoscere i doveri dell’uomo.

Il filosofo non è un entusiasta, non vuole essere un profeta, non si dice ispirato dagli dèi; così non metterò nella schiera dei filosofi né l’antico Zoroastro, né Ermete, né l’antico Orfeo, e neanche quei legislatori di cui si vantarono i popoli di Caldea, di Persia, di Siria, dell’Egitto e della Grecia. Quelli che si proclamarono figli degli dèi erano i padri dell’impostura: e se usarono delle menzogne per insegnare delle verità, erano indegni di insegnarle, non erano filosofi, tutt’al più erano dei mentitori assai accorti. Per quale caso del destino, vergognoso per i popoli occidentali, bisogna andare fino in estremo Oriente per trovare un saggio semplice, senza fasti, senza menzogne, che insegnava agli uomini a vivere felici seicento anni prima della nostra era volgare, in un’epoca in cui tutto il Settentrione ignorava l’uso delle lettere, e i greci iniziavano appena a distinguersi per la saggezza? Questo saggio è Confucio, il quale, unico tra gli antichi legislatori, non volle mai ingannare gli uomini. Quale più bella regola di vita è stata mai data dopo di lui su tutta la terra? «Governate uno Stato come governate una famiglia; non si può governare bene la propria famiglia se non dandole il buon esempio.»

«La virtù dev’essere sia del contadino che del monarca.» «Abbi cura di prevenire i delitti, per diminuire la necessità di punirli.»

«Sotto i buoni re Yao e Xu i cinesi furono buoni; sotto i cattivi re Kie e Chu essi furono cattivi.»

«Fa’ agli altri ciò che fai a te stesso.»

«Ama gli uomini in generale; ma preferisci le brave persone. Dimentica le ingiurie, mai i benefici.»

«Ho visto uomini incapaci di scienza, non ne ho mai visti incapaci di virtù.»

Riconosciamo che non c’è legislatore che abbia annunciato verità più utili al genere umano.

Un gran numero di filosofi greci insegnò più tardi una morale altrettanto pura. Se si fossero limitati ai loro vani sistemi di fisica, oggi non si pronuncerebbe più il loro nome, se non per deriderli. Se sono ancora rispettati, è perché furono giusti, e insegnarono a esserlo agli uomini.

È impossibile leggere certi brani di Platone, e soprattutto il grandioso esordio delle leggi di Zaleuco32, senza provare nel proprio cuore amore per le azioni oneste e generose. I romani hanno il loro Cicerone, che da solo vale forse tutti i filosofi greci. Dopo di lui vengono uomini ancor più degni di rispetto, ma che temiamo di imitare: Epitteto nella schiavitù, Antonino e Giuliano sul trono.

Chi tra noi infatti si priverebbe, come Giuliano, Antonino e Marco Aurelio, di tutti i piaceri della nostra vita molle



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