Gli archivi tra storia uso e futuro by Federico Valacchi

Gli archivi tra storia uso e futuro by Federico Valacchi

autore:Federico Valacchi
La lingua: ita
Format: epub
editore: Editrice Bibliografica
pubblicato: 2021-02-12T15:15:27+00:00


2.5 Il metodo e i tempi

Come sempre, come da sempre, in ambito archivistico la scienza e la coscienza alla ricerca di risposte si rifugiano nel metodo, non disgiunto da una concreta e rassicurante empiria che metta al riparo dalle insidie di un Kronos sovra-eccitato dagli anni e dai bit e dedito a pratiche di indubbia moralità mnemonica. È stato così quando tra rigurgiti di tassonomia si è palesato il metodo per materie ed è stato così quando il metodo storico ha tentato di porre rimedio alla potenziale dispersione informativa generata dall’esplosione documentaria della fine del XVIII secolo. Le cose, perciò, non possono andare diversamente oggi, lungo gli anni della cosiddetta rivoluzione digitale, la trasformazione più incisiva nella storia della circolazione dell’informazione dai tempi di Gutenberg.111 Ciò che in maniera quasi subliminale accade da tempo nel mondo dei “dati” e della loro organizzazione ha molto a che vedere con questioni puramente di metodo, e di metodo o metodi archivistici in particolare. L’energia che i dati veicolano e che dai dati si sprigiona aggredisce i costumi metodologici degli avi, li scombussola, li istiga a farsi altro, al tempo stesso diversi e uguali a se stessi.

Scriveva non a caso a suo tempo Claudio Pavone che

è noto che quando gli archivisti italiani si pongono la domanda su quale sia la storia che in nome del metodo storico il riordinatore di archivi deve rispettare, in quanto inscritta negli archivi stessi, la risposta è: la storia dell’istituto che ha prodotto l’archivio; donde poi la tesi della conversione dell’archivistica speciale nella storia delle istituzioni. È anche noto tuttavia che l’applicazione rigorosa di questo criterio all’opera di riordinamento degli archivi e di stesura degli inventari ha incontrato e incontra molte e gravi difficoltà.112

Dal generale al particolare, nel metodo se non nel merito, Pavone, una volta di più, aveva già messo a fuoco il problema di fondo, aveva già previsto tutto. L’ineludibile confronto con la realtà e con lo spirito del secolo è dunque un must archivistico da tempi non sospetti. Il metodo trae la sua forza dalla sua elasticità, la tradizione è solida nella misura in cui sa trasformarsi restando fuoco vivo e non cenere da custodire, parafrasando il celeberrimo aforisma di Gustav Mahler. Mentre i campanili delle cattedrali archivistiche lanciano rintocchi quanto meno confusi i fedeli cercano possibile riparo in una palingenesi metodologica ventura, facendo scivolare le immagini che rappresentano la loro intrinseca vocazione come un lungo film in bianco e nero, per comprendere dove e come si possa e si debba intervenire. E per intervenire non si può che partire dalle “molte e gravi difficoltà” di Claudio Pavone. Partire cioè dal disagio che deriva dal disallineamento inevitabile tra l’idea dell’archivio e l’archivio stesso, in un crescendo di responsabilità individuale che gli strumenti epistemologici di cui disponiamo oggi non riescono ad alleviare del tutto. Quello che occorre analizzare è la vicenda, o forse l’illusione, della sedimentazione, della progressiva stratificazione della documentazione archivistica, “il tradizionale esempio del setaccio attraverso il quale si devono far passare metaforicamente le carte per iniziare a riconoscerle e a distinguerle ai fini del loro ordinamento”.



scaricare



Disconoscimento:
Questo sito non memorizza alcun file sul suo server. Abbiamo solo indice e link                                                  contenuto fornito da altri siti. Contatta i fornitori di contenuti per rimuovere eventuali contenuti di copyright e inviaci un'email. Cancelleremo immediatamente i collegamenti o il contenuto pertinenti.