Gli illegali (Italian Edition) by Silvis Piernicola

autore:Silvis, Piernicola [Silvis, Piernicola]
La lingua: eng
Format: epub
pubblicato: 0101-01-01T00:00:00+00:00

Alle due del mattino molti dormono. Non tutti.

In una villa vista mare c’è una lampada accesa all’interno di una grande stanza arredata con mobili moderni, dove un uomo magro, calvo e dagli occhi chiari è steso a pancia in giù su un divano con l’alito che puzza di alcol e il naso che frigge di cocaina. È in quella fase in cui pensieri e parole sconnesse ti trapassano la mente senza che tu possa fare niente.

«Rosdiana…» sussurra Manuel Capone. «Porci… Porci tutti quanti…» All’improvviso ride in modo sguaiato e gli occhi gli si bagnano di lacrime. Di colpo li spalanca. «Rosdiana… te ne stai andando via…»

Poco prima Attolico lo ha chiamato. Gli ha detto che la storia di Anna Casillo è andata a rotoli e che ha dovuto pubblicare la smentita delle presunte molestie sessuali da parte di Bruni. Ha detto anche che non può continuare a dire stronzate sullo sbirro, perché gli arriverebbe una querela per direttissima e non ha nessuna voglia di andare per l’ennesima volta in tribunale per un’idiozia come quella. Lui e il suo giornale quindi se ne tirano fuori.

Con uno sforzo supremo Capone si alza dal divano, afferra il bicchiere che conteneva il quarto whisky degli ultimi dieci minuti e con la poca forza che gli è rimasta lo scaglia contro il muro. Uno schianto secco e il bicchiere va in pezzi.

«Fanculo…» Ride in modo sguaiato e si lancia di nuovo sul divano. «Puttana… miseria…» Ride ancora. «Ma che stronzata… Tu fai una figlia e poi… e poi la perdi come se… perdessi un sacco della spazzatura per… strada… Merda!»

In quel momento entra la moglie e lo vede ridotto in quello stato.

«Che hai?» dice.

Lui risponde con una risata e le mostra il medio.

«Sei ubriaco da fare schifo, e sei anche strafatto. Crepa pure nella tua fogna, schifoso. Ma salva Rosdiana.»

Capone sghignazza. «Sicuro…»

Luciana abbassa gli occhi e, tornando in camera da letto, mormora: «Maledetto!».

In quel momento il cellulare squilla. Capone cerca di leggere il nome sul display, ma i suoi occhi sono bagnati e la mente è confusa. Però intuisce che si tratta di De Rosa.

Risponde. «…Che vuoi…»

«Stai dormendo?» chiede il costruttore. «Devo parlarti.»

Capone ride. «Dormi… dormire… a quest’ora?»

De Rosa sospira. «Sei ubriaco, ho capito. Riesci a ragionare per un minuto? È importante.»

«Vieni qua che ti faccio un… pompino tipo quello che ti ho fatto al Freddy in mezzo… a tutti quei froci che guardavano…»

«Basta, cazzo! Ascoltami bene perché è importante. Ho sentito chi sai, ed è molto preoccupato per la scarcerazione dell’ucraina.»

«Non me ne fotte niente…»

«Porca puttana, vuoi starmi a sentire o devo mandare qualcuno a romperti il culo, coglione?» dice furibondo il costruttore. «Sono preoccupati perché hai fatto scarcerare la badante di Esposito e hanno paura. Che cosa gli devo dire per tranquillizzarli? Vogliono una risposta, sennò come minimo mi bruciano la macchina. Perciò svegliati e dimmi cosa devo dirgli!»

Per un secondo Capone riorganizza la idee. «Gli dici… gli dici di stare tranquilli… perché io ho nelle mani… chi conta davvero e lui aggiusterà

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