Gli Inca by Henri Favre

autore:Henri Favre [Favre, Henri]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Storia, Americas (North; Central; South; West Indies)
ISBN: 9788881832729
Google: pjc3AQAACAAJ
editore: TEN - Tascabile Economica Newton
pubblicato: 1996-12-14T23:00:00+00:00

II. Gli agenti del potere.

1. La burocrazia imperiale.

Nei suoi impegni governativi l’imperatore era assistito da un consiglio di quattro membri, che consultava prima di prendere qualsiasi decisione importante.

I membri di questo consiglio, che avevano il titolo di apu, rappresentavano i quattro settori in cui si divideva il Tahuantinsuyo ed erano responsabili della loro amministrazione.

Al di sotto degli apu c’erano i tucricuc, i governatori di provincia. I tucricuc risiedevano nella città capoluogo del distretto che comandavano e che corrispondeva a una o più circoscrizioni. Rappresentavano il sovrano presso le popolazioni locali e amministravano la giustizia in suo nome in tutte le questioni che esulavano dalla competenza dei capi tradizionali. Badavano alla manutenzione delle strade, dei ponti e degli edifici pubblici. Raccoglievano i beni prodotti dal sistema delle corvé, che convocavano a tempo debito e alla cui esecuzione sovrintendevano. Erano sottoposti a controlli periodici per prevenire gli abusi che gli ampi poteri concessi loro avrebbero potuto generare.

Garantivano il mantenimento degli effetti pacificatori e civilizzatori che l’assetto incaico si vantava di apportare.

Tra il personale subalterno di cui i tucricuc si circondavano, i quipucamayos svolgevano una funzione essenziale altamente specializzata. Erano incaricati di annotare, con l’aiuto di cordicelle con diversi nodi, le entrate e le uscite dei magazzini dello Stato e di tenere aggiornato il numero degli effettivi della popolazione che nella provincia era assoggettata alla corvé.

Ogni anno eliminavano dai loro quipu i defunti, gli anziani e i malati e aggiungevano alla lista delle persone destinate alla corvé i giovani che, secondo l’ultimo censimento, erano entrati nell’età adulta con il matrimonio.

Per lungo tempo, tutti questi incarichi amministrativi furono affidati ai membri dei lignaggi imperiali e degli ayllu di Cuzco che gravitavano intorno al sovrano. Apu, tucricuc, quipucamayos appartenevano all’etnia che aveva fondato l’Impero e che, per questa circostanza, deteneva una posizione preponderante all’interno del Tahuantinsuyo. D’altra parte, nello spirito delle popolazioni locali i funzionari imperiali erano così intimamente associati all’etnia incaica, che le caratteristiche culturali di essa apparivano di frequente come le insegne dell’autorità.

Gli Inca possedevano, come tutte le altre etnie andine da loro dominate, una cultura propria e le generazioni seguenti vi accedevano attraverso una successione di riti di passaggio.

Il più importante e meglio conosciuto di questi riti era quello del huarachicuy, che segnava la fine dell’adolescenza e l’ingresso nella vita della tribù. Tutti i giovani inca vi erano sottoposti quando arrivavano alla pubertà. Ricevevano allora i vestiti da adulto e le armi da guerriero; poi, perforavano loro le orecchie con un ago d’oro che rimaneva nell’orifizio. In seguito, gli aghi erano sostituiti da specie di cilindri, di diametro sempre più grande, in virtù dei quali il lobo auricolare si distendeva, provocando la singolare deformazione che valse agli Inca il soprannome di orecchioni (orejones) dato loro dagli Spagnoli.

All’inizio del 16° secolo, la cultura incaica si era ampiamente diffusa fuori dal suo nucleo originario. L’etnia che la rappresentava aveva assorbito dapprima tutti i popoli della regione di Cuzco, con i quali si era confederata. In seguito aveva assimilato i più antichi alleati della confederazione

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