Graves Robert by I miti Greci

Graves Robert by I miti Greci

autore:I miti Greci
La lingua: eng
Format: epub


12Sofocle, Elettra 36-37 e 51-52; Euripide, Oreste 268-70; Eschilo, Le Coefore 1038.

13Omero, Odissea III 306 e sgg.; Hypothesis della Elettra di Sofocle; Apollodoro, Epitome VI 25.

14Eschilo, Le Coefore.

15Eschilo, ibidem.

16Eschilo, ibidem,

17Eschilo, ibidem.

18 Igino, Fabula 119; Eschilo, Eumenidi 592 e Le Coefore 973 e sgg.

19 Tolomeo Efestione, IV, citato da Fozio p. 479; Pausania, I 22 6.

20 Euripide, Elettra.

21 Sofocle, Elettra 326 e 417 e sgg., 47-50 e 1223, con scoli.

22 Servio, commento a Virgilio, Eneide XI 268.

1 Questo è un mito importante con molte varianti. La religione olimpica fu un compromesso tra il culto matriarca le pre-ellenico e il

culto patriarcale ellenico; la famiglia divina comprendeva, all'inizio, sei dei e sei dee. Si mantenne un equilibrio instabil e di forze

finché Atena nacque dalla testa di Zeus e Dioniso, nato dalla sua coscia, prese il posto di Estia al concilio degli dei (vedi 27 k); in

seguito fu assicurata la preponderanza maschile in ogni concilio degli dei, una situazione che si riflette sulla terra, e ci si poteva

opporre con successo alle antiche prerogative delle dee.

2 La discendenza matrilineare era un assioma ereditato dalla religione pre-ellenica. Poiché il re era necessariamente uno straniero,

che regnava soltanto in virtù del suo matrimonio con la sacerdotessa, i principi del sangue imparavano a considerare la loro madre

come l'unica e vera sovrana e il matricidio diventava cosi un delitto orrendo. Inoltre, essi venivano istruiti nei miti dell'antica

religione, secondo la quale il re sacro era stato sempre tradito dalla moglie sacerdotessa, ucciso dal successore e vendicato dal figlio;

e sapevano che il figlio non puniva mai la madre adultera, poiché essa aveva agito col pieno consenso della dea.

3 L'antichità del mito di Oreste è attestata dalla sua amicizia con Pilade, identica all'amicizia che legava Teseo e Piritoo. N ella

versione arcaica egli era indubbiamente un principe focese che uccise ritualmente Egisto allo spirare dell'ottavo anno di regno e

divenne il nuovo re sposando Crisotemi, figlia di Clitennestra.

4 Altre tracce di questa versione arcaica si ritrovano in Eschilo, Sofocle ed Euripide. Egisto è ucciso durante la festa della dea della

morte Era, mentre sta recidendo rami di mirto; e viene decapitato, come il toro di Minosse, con l'ascia sacrificale. Gilissa che salva

Oreste («il montanaro») nascondendolo in un manto «ricamato con effigi di animali feroci», e il tutore che si rifugia tra i pastori del

fiume Tano, ci ricordano la solita leggenda del principe di sangue reale che viene avvolto in un manto, abbandonato «su una

montagna» alla mercé delle belve feroci, e infine salvato dai pastori; in seguito il manto servirà per l'identificazione del fanciullo,

come accade nel mito di Ippotoo (vedi 49 a). Il particolare di Gilissa che sostituisce il proprio figlio alla vittima regale si riferisce,

forse, a un periodo in cui l'annuale fanciullo sostituto del re non era più un membro del clan regale.

5 Fino a che punto, dunque, possiamo accettare gli elementi principali di questa storia, così come ce li hanno narrati i dramma turghi

attici? È improbabile che le Erinni siano state introdotte a caso nel mito che, come quello di Alcrneone e di Erifile (vedi



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