Gray John - 2002 - Cani di paglia by Gray John

Gray John - 2002 - Cani di paglia by Gray John

autore:Gray John [Gray John]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Politics & Social Sciences, Philosophy, Modern, Foreign Languages, Italian, ebook
Amazon: B01MT9QD9R
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2017-02-01T23:00:00+00:00


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VIRTÙ ANIMALI

Per cercare le origini dell’etica occorre guardare le vite degli altri animali. Le radici dell’etica affondano nelle virtù animali. Gli umani non possono vivere bene senza le virtù che condividono con le altre specie animali.

Non si tratta di un’idea nuova. Due millenni e mezzo fa, Aristotele osservò le somiglianze fra gli umani e i delfini. Come gli umani, questi animali agiscono al fine di raggiungere le cose buone della vita, godono a esercitare la loro forza e le loro abilità e mostrano qualità come la curiosità e il coraggio. Gli umani non sono i soli ad avere una vita etica. In questo, Aristotele e Nietzsche erano d’accordo. Nietzsche scrisse:

L’alba della giustizia, come della prudenza, della moderazione, del coraggio, in breve di tutto ciò che chiamiamo virtù socratiche, è animale: una conseguenza di quell’impulso che ci insegna a cercare il cibo, a fuggire i nemici. Ora, se consideriamo che persino l’essere umano più nobile si è limitato a diventare più sofisticato nella scelta del suo cibo e più astuto nella sua percezione del nemico, non è scorretto descrivere l’intero fenomeno della moralità come animale.

La visione dominante dell’Occidente è diversa. Ci insegna che gli umani sono diversi dagli altri animali, i quali possono soltanto reagire alle situazioni in cui vengono a trovarsi. Noi possiamo sottoporre a disamina le nostre ragioni, i nostri impulsi; possiamo sapere perché agiamo in un modo o nell’altro. Diventando sempre più consapevoli di noi stessi, possiamo arrivare a un punto in cui le nostre azioni sono il risultato delle nostre scelte. Quando saremo pienamente consapevoli, tutto ciò che faremo sarà fatto per ragioni che possiamo conoscere. A quel punto, saremo artefici delle nostre vite.

Questa potrebbe sembrare un’illusione, e in effetti lo è. Eppure, è ciò che ci insegnano Socrate, Aristotele, Platone, Descartes, Spinoza e Marx. Per tutti la coscienza è la nostra vera essenza, e vita buona significa vivere come un individuo pienamente cosciente e autonomo.

Il fatto che noi non siamo soggetti autonomi arreca un colpo mortale alla moralità, ma è l’unico fondamento possibile dell’etica. Se non fossimo fatti di frammenti non potremmo ingannare noi stessi o soffrire per i cedimenti della volontà. Se la scelta governasse le nostre vite, non potremmo mai mostrarci spontaneamente generosi. Se i nostri Sé fossero stabili quanto li immaginiamo, non riusciremmo a farcela in un mondo in cui la discontinuità abbonda. Se fossimo davvero monadi chiuse in se stesse non potremmo avere l’empatia evanescente con le altre cose viventi che è la fonte ultima dell’etica.

Il pensiero occidentale è ossessionato dallo scarto tra ciò che è e ciò che dovrebbe essere. Ma nella nostra vita quotidiana noi non consideriamo tutte le diverse opzioni prima di mettere in atto la migliore. Ci svegliamo al mattino, ci vestiamo, diamo da mangiare al gatto, senza rendercene conto. Aiutiamo un amico allo stesso modo. Popoli diversi hanno costumi diversi; ma agendo senza intenzione, non ci limitiamo semplicemente a seguire un’abitudine. Eseguiamo azioni non intenzionali in ogni sorta di situazione, incluse quelle che sperimentiamo per la prima volta.



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