Horror Il Meglio by Stephen Jones & Ramsey Campbell

Horror Il Meglio by Stephen Jones & Ramsey Campbell

autore:Stephen Jones & Ramsey Campbell [Jones, Stephen & Campbell, Ramsey]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Horror
pubblicato: 2012-03-16T15:24:30+00:00


Cosa accadde alla madre di Elisabeth?

Morì anch'essa, ma non prima di averle spiegato ogni cosa.

— Ti ricorderai? — chiedeva ansiosa. — Tuo padre avrebbe voluto che te ne ricordassi.

Sospirò e prese la mano di Elisabeth.

— Non c'è davvero nulla che possiamo fare, non è vero? Riguardo al mondo? Piccola mia?

— Ti odio — disse Elisabeth. — Odio anche lui.

Sua madre sorrise debolmente.

— Com'ero sconvolta quando sei entrata in quella stanza e mi hai trovata là! Tanti anni fa, quando ancora c'era l'estate e l'inverno.

— Ti odio.

Elisabeth ereditò da suo padre la casa e da sua madre un consiglio. — Scegli una notte limpida, senza stelle. Indossa un vestito di cotone. Vai nel mausoleo. È bene mettersi un dito in bocca, leccarselo e inumidirsi fra le gambe. Se qualcuno è con te, fallo girare dall'altra parte. — E poi: — Ti ricordi le nostre estati sul lago? Allora ti piacevano tanto. Dà da mangiare agli uccelli, amore mio. Addio.

Un'altra cosa che ereditò fu la sedia di sua madre, un brutto oggetto di legno con un alto schienale ed un curioso sedile scavato. — Dobbiamo portarlo nella tua stanza — aveva detto sua madre. Com'era pesante e poco maneggevole, per una vecchia e una ragazzina. Dapprima non voleva passare dalla porta. Ma fra tutte e due riuscirono a farla entrare e la misero nell'angolo vicino alla finestra. — Ecco fatto! — disse la mamma. Cercava di sorridere ma la spossatezza rendeva immobile il suo viso. Lei ed Elisabeth, in questo straordinario frangente della loro vita, potevano solo recitare insieme la commedia degli affetti domestici, ora cominciando a parlare, ora interrompendosi per lasciar parlare l'altra. Alla fine sua madre disse: — Bene. Siediti.

Poi si voltò e uscì stancamente.

Era una sedia da "partoriente", disegnata pensando più alla posizione corretta che alla comodità.

— Odio questa sedia — mormorò Elisabeth, quando finalmente la porta si chiuse.

— Verrai al funerale? — scrisse allo zio Tony. Aveva diciassette anni ed era più confusa che arrabbiata. — Il mondo è proprio un posto odioso. — Alla fine, tuttavia, le fu assai meno di aiuto di quanto avesse sperato. Arrivò in ritardo e se ne andò prima che fosse servito il secondo piatto. Lo guardò allontanarsi camminando sui ciottoli della strada principale resi lucidi dalla pioggia. Era preoccupato; indossava delle scarpe nuove. In seguito si seppe che si era risposato con una donna di mezza età, con pochi capelli ricci e neri che le incorniciavano le guance; suo figlio tredicenne, asfissiato dallo scaldabagno difettoso, era annegato nella vasca da bagno l'anno precedente. La donna portava un piccolo uccello d'argento che pendeva da una sottile catena d'argento attorno al collo e parlava solo di come si cucinano le verdure. Elisabeth la incontrò solo una volta.

— Come sta lo zio?

— Mangia bene.

— Come vanno i suoi strani cieli e i pesci gialli?

La moglie dello zio Tony si asciugò il labbro superiore. Lo zio Tony mangiava le sue verdure: ma nessuno comprava i suoi quadri. Erano stali definiti troppo colorati per i gusti della classe media.



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