I Moosbrugger by Monika Helfer

I Moosbrugger by Monika Helfer

autore:Monika Helfer [Monika Helfer]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Fiction, General
ISBN: 9791259520593
Google: Oq5WzwEACAAJ
editore: Keller
pubblicato: 2022-02-15T17:17:26+00:00


«No, in fondo».

«Sono capaci all’ospedale militare?»

«Sono addirittura i migliori» disse. I migliori in assoluto. Dove stava lui c’erano i migliori. I soldati migliori, i barbieri migliori, i cavadenti migliori. Erano fanti di montagna. Di meglio non si trovava. Lo sosteneva perfino l’Imperatore.

«Si parlerà a lungo di noi» disse.

Poi si addormentò. A metà di una parola. Ben presto anche Maria. Di notte si svegliarono nello stesso momento. E tra loro fu di nuovo come se la guerra non fosse mai esistita. Come se l’uomo di Hannover non fosse mai esistito. Maria disse che era stata la volta più bella di sempre. Josef disse che anche per lui era stato così. La mattina lo fecero di nuovo.

«Per quanto puoi restare?» chiese Maria.

Lui rispose: «Quattro giorni. Forse meno». Poi aggiunse: «Strano che tu me lo chieda solo ora».

«Strano che tu me lo dica solo ora» ribatté lei.

Decisero che era perché si amavano tantissimo, e quindi la guerra se l’erano proprio dimenticata. Ma non era vero, né per l’uno, né per l’altra. Quando lui rideva, Maria vedeva il buco lasciato dal dente. Aveva un che di intrepido. Le piaceva. La guerra aveva reso il suo Josef addirittura più bello. Tu pensa!

Ma il sindaco, Gottlieb, andò a trovarli. Nel salutare Josef lo colpì talmente forte sulla spalla che Maria vide l’ira negli occhi del marito, e temette che sarebbe successo qualcosa che avrebbe ritenuto impossibile prima della chiamata alle armi. Sapeva che poteva infuriarsi in un lampo, ma fino ad allora non aveva mai picchiato nessuno. Forse al fronte aveva imparato a farlo. Invece non successe nulla. Le truppe italiane avevano sì subìto delle perdite, spiegò il sindaco, ma erano numericamente superiori, che Dio li fulminasse.

«È proprio Dio il punto della questione» disse. Ma il discorso si chiuse lì.

Poi, dalla finestra, Maria vide il marito parlare con il sindaco. “Parlano di me” pensò. Josef gli diede un involto. Probabilmente sempre banconote, ipotizzò Maria. Anche se in quel caso non erano avvolte in un paio di mutande. Poteva senz’altro andare fiera di un marito che persino in guerra riusciva ad avere i suoi traffici. Si ricordò di ciò che una volta le aveva detto il cognato: lo stupiva che Josef non fosse diventato qualcosa di più. Indossava il completo della domenica, Maria ci fece caso solo in quel momento. Ridacchiò tra sé e sé. Si era messo il completo della domenica perché fare l’amore quella notte e quella mattina era stato bellissimo. E adesso interrogava il sindaco sulla fedeltà di sua moglie. Supponendo che il sindaco raccontasse della visita da Hannover e sostenesse, mentendo, di aver trovato l’uomo in casa – sì, in casa – alle prime luci dell’alba, tanto che veniva da chiedersi se magari non avesse trascorso la notte lì, supponendo che il sindaco raccontasse questo, allora… Josef non era tornato dalla guerra armato, ma era facile che avesse ucciso qualche italiano sui monti.

Il sindaco si infilò l’involto in tasca, senza guardarlo. Maria aveva la sensazione che contenesse il suo valore. Il suo prezzo. Bisognava pagare quella cifra per riaverla intatta.



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