Il caso di Joe Attymar by Edgar Wallace

Il caso di Joe Attymar by Edgar Wallace

autore:Edgar Wallace [Edgar Wallace]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-06-15T08:52:59+00:00


VIII.

Il signor Reeder era consapevole del gran mal di testa e che la luce che gli brillava davanti agli occhi gli faceva male. Era un piccolo globo che ardeva sul tetto della cabina. Qualcuno stava parlando in maniera molto agitata; le voci in falsetto che il signor Reeder detestava. I suoi sensi si ripresero lentamente.

Era sconvolto dal trovarsi proiettato in una scena fantastica; qualcosa che non apparteneva al grande mondo della realtà in cui viveva e aveva sempre vissuto. Era come coinvolto in un episodio, strappato via dal più immaginifico e impossibile dei romanzi.

L’uomo seduto all’angolo con le mani sulle ginocchia, indossava una tunica di seta rossa, un berretto mefistofelico, e una lunga maschera nera con il pizzo che gli nascondeva il mento. Le sue mani erano adorne di anelli che scintillavano nella fioca luce.

Il signor Reeder non riusciva a muoversi molto bene, era ammanettato, aveva le gambe legate e in bocca un pezzo di legno trattenuto da un bavaglio legato alla nuca. In quel momento non provava dolore, ma capì che l’avrebbe sentito fra breve. A ogni modo non poteva rispondere all’uomo che sedeva esultante di fronte a lui.

— Hai capito cosa ho detto, maestro del mistero?

Parlava con un leggero accento straniero, quest’uomo in tunica rossa.

— Tu sei intelligente, ma io lo sono più di te, eh? Ho progettato tutto io. La pistola sul pavimento era l’unico modo per trattenerti nella stanza piena di gas. Era un gas molto forte, da cui non si scampa tanto facilmente, ma temevo che tu lasciassi cadere la sigaretta, il che avrebbe rovinato tutto. Se tu avessi aspettato ancora un po’ il gas sarebbe uscito. Ma no, tu dovevi avere la pistola, così ti sei chinato, l’hai raccolta e voilà!

Le sue mani luccicavano.

— Sei abituato a criminali stupidi — continuò — per la prima volta, caro Reeder, hai incontrato uno che ha organizzato tutto alla perfezione. Perdonami.

Si alzò e si chinò su di lui per allentargli il bavaglio.

— Non è facile parlare da solo — disse con gentilezza. — Ma se fai un solo gesto, ti sparo e sarà la tua fine. Per il momento desidero che tu sappia tutto. Sai chi sono?

— Temo di non avere il piacere — rispose il signor Reeder, e l’uomo fece una risata.

— Se tu continuassi a vivere, questo caso sarebbe il tuo capolavoro, e io sarei l’unico uomo di tua conoscenza riuscito a progettare un omicidio e… come si dice?… a farla franca! Sai dove ti trovi?

— Sono sulla Zaira — disse il signor Reeder.

— Sai chi è il proprietario?

— Il signor Clive Desboyne.

L’uomo gli rise in faccia.

— Povero stupido! L’innamorato, eh? Per lui la barca si trova… cosa ne dici tu? Nel cantiere di Twickenham, per le riparazioni. Non ti ha forse detto che ne ha abbastanza della barca, da non usarla più per due mesi? No, non te lo ha detto? Ah, interessante, forse lo ha dimenticato.

Il signor Reeder scosse lentamente la testa.

— Adesso dimmi, amico mio, il tempo a mia disposizione non è



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