Il codice segreto dei Templari by Tim Wallace-Murphy

Il codice segreto dei Templari by Tim Wallace-Murphy

autore:Tim Wallace-Murphy [Wallace-Murphy, Tim]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: ES 107
editore: Newton Compton editori
pubblicato: 2013-05-07T22:00:00+00:00


La cattedrale romanica di Fulberto

Quando nel 1020 un devastante incendio aveva distrutto l’antica chiesa, Fulberto si era subito messo all’opera per stilare un programma di ricostruzione, sorretto finanziariamente da quegli stessi principi e nobili che erano i primi sponsorizzatori della sua scuola teologica. Fra questi ricordiamo il re Roberto, il sovrano capetingio di Francia, e gran parte della nobiltà delle famiglie Rex Deus del nord della Francia, come per esempio il duca di Aquitania14. Fulberto non fece tempo a vedere completata la nuova cattedrale, che venne inaugurata dal suo successore, Thierry di Chartres nel 1037, otto anni dopo la sua morte. A questo punto della storia, il personaggio centrale, carismatico della scuola iniziatica di Chartres diventa uno che era stato fra i suoi allievi, un altro membro illustre di una famiglia Rex Deus, Bernardo15, il quale continuò l’insegnamento iniziatico, basandolo soprattutto sugli scritti del discepolo prediletto, Giovanni l’Evangelista, il divino. In questo modo la tradizione e l’insegnamento da tempo sostenuto segretamente dalle dinastie Rex Deus aveva incominciato a diffondersi nella società e nella cultura dell’Europa del tempo, arrivando ad esercitare un’influenza enorme, assai più consistente di quanto si sia in genere propensi a ritenere.

La chiesa romanica voluta da Fulberto era larga e lunga quanto l’attuale cattedrale, venuta in un secondo tempo. Nel secolo successivo alla sua morte, i maggiorenti della cattedrale decisero di arricchire ulteriormente il corpo di fabbrica con un fronte occidentale che riflettesse la crescente importanza di quel centro di pellegrinaggio e quando un altro incendio aveva raso al suolo tutti gli edifici che si affacciavano nei pressi di questo lato della chiesa, il vescovo Goffredo di Lèves aveva dato il via ad un’iniziativa storica16. Decise che il rinnovato aspetto esteriore della cattedrale avrebbe assunto i connotati del nuovo stile architettonico, il gotico, già sviluppato a St. Denis, a Parigi sotto la supervisione dell’abate Suger. Dapprima era stata innalzata una grandiosa torre sul fronte nord occidentale, cui ne era seguita una simile sul versante sud occidentale. Fra queste due strutture imperanti era quindi sorta la facciata che oggi possiamo ammirare, comprensiva del “Portale dei re”, con il triplice ingresso gotico sormontato da archi acuti. Questa nuovissima facciata venne realizzata lievemente discosta dal precedente corpo di fabbrica romanico voluto da Fulberto e ad esso unita tramite una struttura vestibolare di collegamento. Lo studioso francese Lanore ha dimostrato, grazie ad una serie di studi pubblicati sulla «Revue de l’Art Chrétien», che alcuni degli scultori che avevano creato il magnifico portale reale erano giunti a Chartres nel 1145 direttamente dall’opera di St. Denis17.

Si trattava di un gruppo di artisti straordinari, che stavano portando in giro per l’Europa un movimento che avrebbe informato tutto il xii secolo ed oltre. Nel caso di Chartres, con la loro arte essi espressero anche, in forma velata, i segreti iniziatici dell’omonima scuola. Con l’esaltazione della figura della Vergine Maria nel potente simbolismo della nuova facciata occidentale della cattedrale, essi contribuirono in modo formidabile a riportare in auge il principio dimenticato dell’Eterno Femminino, già comparso nelle liriche e nella ballate dei trovatori nell’eretica terra della Linguadoca.



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