Il crepuscolo dei Vampiri by Colleen Gleason

Il crepuscolo dei Vampiri by Colleen Gleason

autore:Colleen Gleason [Gleason, Colleen]
Format: epub, mobi, azw3
editore: MyBookLibrary
pubblicato: 2010-05-04T13:28:29+00:00


Capitolo 14

Victoria affronta le critiche

«Non avrei mai pensato di vederti in un simile stato, Vioget. Se c'è una donna che sa badare a se stessa è Victoria», disse Pesaro in tono affettato.

Sebastian si allontanò dall'altezzoso seccatore, allungato su una poltrona con un libro sulle ginocchia. Non solo aveva il colletto ridotto da far pietà, ma appariva sommamente incurante del fatto che Victoria sembrasse scomparsa. Il cocchiere, Barth, affermava di averla lasciata a un isolato di distanza dalla casa nel primo pomeriggio… ma da quel momento nessuno aveva più avuto sue notizie.

Ma cosa si aspettava da Max Pesaro? Ora che aveva perso i suoi poteri di Cacciatore, quell'uomo era completamente inutile, capace soltanto di lanciare insulti e fare velate allusioni.

Era un bastardo insensibile, ma gli aveva spiegato chiaramente le proprie idee la notte prima, quando Victoria era scesa lasciandoli soli nella carrozza.

Me ne andrò presto. Devi rimanere con Victoria. So che volevi bene a Giulia, e anch'io, che tu ci creda o no.

Il suggerimento era implicito: abbi cura di Victoria, ma non farlo apertamente. Alla Ponzio Pilato. A irritare Sebastian, però, era stato il fatto che Pesaro avesse ritenuto necessario trasformarlo in un ordine. Tuttavia, se aveva creduto opportuno affrontare l'argomento, evidentemente l'avvertimento dato a Victoria era giusto: Non vuole nessuno.

«Ormai dovresti saperlo», proseguì Max, con in mano un bicchiere di brandy ancora pieno. «Non ha bisogno che qualcuno si prenda cura di lei. Né lo desidera». Ma fallo lo stesso.

Sebastian bevve un sorso del suo liquore, invece di ribattere come avrebbe voluto. Perdio, conosceva i desideri di Victoria meglio di lui. Una volta inghiottito il liquido bruciante e messo il guinzaglio alla sua risposta istintiva, replicò: «Può darsi che sia così – il che resta da stabilire – ma da quando le sono vicino ho notato che non tutto va bene. Si comporta in maniera diversa».

Pesaro lanciò improvvisamente un'occhiata alla porta, e Sebastian si interruppe. C'era stato un rumore all'ingresso principale? Per tacito accordo, attesero che si ripetesse, ma non udirono nulla.

Sebastian prese un altro sorso di brandy, assaporandone il gusto prima di inghiottirlo. Con un certo disagio, vide che l'orologio segnava la mezzanotte.

«In maniera diversa?». Max sembrava annoiato, ma Sebastian notò che stava posando il bicchiere sul tavolo accanto a lui.

A volte riusciva a malapena a sopportare la sua vista, perché i lineamenti e la particolare forma della bocca gli ricordavano Giulia. Nel viso pallido e delicato di lei, gli scuri occhi dei Pesaro apparivano immensi, e il ben disegnato labbro superiore aveva un superbo complemento in quello inferiore…

Giulia era stata una ragazza di salute cagionevole, esile e fragile, tormentata da una tosse che non sembrava placarsi mai. Sebastian si era completamente, follemente innamorato di lei fin dalla prima volta in cui l'aveva vista, appena quindicenne. Afflitta dalla malattia, probabilmente non avrebbe superato di molto i vent'anni, ma la sua vita era stata ulteriormente abbreviata dall'ingenua decisione del fratello di portarla al Tutela. Pesaro aveva creduto che l'immortalità del vampirismo potesse guarirla, ma era stato orribilmente ingannato.

Sebastian scacciò i ricordi, tornando dall'antico dolore all'ansia presente.



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