Il drago rosso e il diavolo bianco by Henry Chang

autore:Henry Chang [Chang, Henry]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: Giallistica, marzo, retail
ISBN: 9788834725238
editore: Fanucci
pubblicato: 2015-08-23T22:00:00+00:00

Bags

Quel tardo pomeriggio di martedì era già scuro come la notte. Johnny non aveva in programma di dover prendere Mona, ma una volta davanti al China Plaza uscì dalla sua Continental con addosso la giacca nera di pelle e fece salire velocemente la donna sui sedili posteriori. La luce fioca e il volto truccato non gli fecero notare il livido sulla guancia sotto l’occhio destro.

«L’ho trovata» annunciò lui, segretamente orgoglioso di sé. «La prendo stanotte.»

Mona fece un piccolo sorriso, contò una a una le banconote fruscianti da cento dollari, quattordici, piegandole leggermente per non farle rimanere attaccate.

Johnny osservò l’energia della donna concentrata negli occhi.

«Cheen say» le aveva detto, millequattrocento, le parole cinesi suonavano vagamente come ‘migliaia di morti’. Quattrocento dollari in più della cifra che gli aveva comunicato Anthony ‘Bags’ Biondo.

Tony Biondo era un gangster di strada, uno spacciatore d’eroina per il gruppo dei Campesi che operava ancora a Little Italy. Erano i criminali sopravvissuti alla furibonda guerra di due anni contro la famiglia degli Scarponelli. Johnny lo conosceva per via del Blossom Club, dove Bags si divertiva a prendere le hostess malesi e a portarle nella zona italiana di Mulberry Street, dove stava con loro finché non venivano scovati dalle prime luci del giorno.

Johnny l’aveva incontrato una notte di pioggia mentre aspettava fuori dal Blossom, portò in macchina Bags e la sua hostess a sei isolati dall’altra parte di Canal. L’uomo gli diede una mancia di venti dollari. Successivamente, Johnny notò una busta trasparente d’eroina cinese sui sedili posteriori. La tenne e quando rivide Bags gliela restituì. Quell’atto di onestà colpì l’uomo, il quale offrì il proprio aiuto a Johnny qualora ne avesse avuto bisogno.

Quel momento era giunto.

Mona dispose i soldi in parti uguali sul sedile posteriore. Lanciò un’occhiata a Johnny e lui capì che non doveva chiederle il motivo – accettò semplicemente di sbrigare la commissione, comprare la merce, e intascare quattrocento dollari in cambio. Non male per un’ora di lavoro.

Il silenziatore, quella fu la vera sorpresa. Gli aveva chiesto una pistola con il silenziatore, dimostrandosi molto fredda nonostante lui avesse notato un po’ di paura scorrerle dentro. Rimase stranamente impressionato del fatto che lei stesse esercitando una sorta di controllo sulla propria vita. Il rischio che correva lui, essere beccato da affiliati sotto copertura, divenne il suo tacito contributo alla loro relazione hak, illecita.

Non poteva dire di no, e quando raccolse i soldi dal sedile, lei si piegò e lo baciò sulla parte più morbida della gola, raccolse con le labbra quella carnosità e lo morse. Lui la strinse a sé con forza, poi lei uscì dalla macchina e ritornò al palazzo dai molti piani, senza mai voltarsi.

Johnny la guardò andare verso l’ascensore sotto le luci tenui, l’andatura più veloce del solito, il suo armonioso corpo che formava una silhouette in contrasto con la recinzione metallica bianca. Rimase a osservarla finché le porte dell’ascensore non si chiusero e la inghiottirono.

Sentì le gomme saltare giù dal marciapiede quando s’immerse nell’orizzonte monotono dei lampioni, pensando a Tony Bags.

E alla pistola con il silenziatore.

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