Il faro delle lacrime by Lorenzo Beccati

Il faro delle lacrime by Lorenzo Beccati

autore:Lorenzo Beccati [Beccati, Lorenzo]
La lingua: ita
Format: epub, azw3, mobi
editore: Frilli
pubblicato: 2017-04-16T16:00:00+00:00


XX

Il ronzio del motore che fa ruotare la lampada irrita il guardiano e gl’impedisce di concentrarsi. Eppure erano anni che nemmeno ne avvertiva il rumore, avendoci fatto l’abitudine.

Jo osserva le foto dei cadaveri e pensa che solo le tre donne rinvenute al faro significano qualcosa di speciale nella vicenda, mentre Sullivan e la sua compagna sono incidenti di percorso, accessori. L’assassino li ha uccisi per non correre il rischio d’essere tradito, per lui erano insignificanti intralci alla riuscita del piano.

Con gli occhi passa in rassegna i visi cinerei delle ragazze in ordine d’uccisione. Il suo sguardo prosegue oltre, attirato da un foglio di giornale sul ripiano della scrivania. Si avvicina per controllare meglio. È uno degli articoli del naufragio in cui lui fa la parte dell’eroe. Jo si stupisce che si trovi lì. Pensa che Kikka deve averlo tirato fuori dal cassetto per poi scordarsi di rimetterlo a posto.

Sulla pagina del vecchio quotidiano, non può fare a meno di notare le foto dei volti delle vittime di quella terribile notte.

A seguito di un pensiero non del tutto compiuto, il guardiano drizza la schiena di colpo. Fremente, l’uomo torna a osservare le immagini delle donne uccise al faro. Una mora, una bionda e una di colore. Prende tra le mani l’articolo ed eccitato studia le donne morte che non è riuscito a salvare la notte della tragedia di alcuni anni prima. Sorridono al fotografo una mora, una bionda e una di colore.

Con il fiato che gli muore in gola, Jo pensa che non possa essere un caso, ci deve essere un collegamento tra le morti.

Si rammenta di non essere riuscito a impedire la morte di altre due donne, un’altra bionda e una rossa.

Se quello che ha scoperto è vero, saranno una bionda e una rossa le prossime vittime. E poi toccherà a quattro uomini.

Il guardiano si rafforza nell’idea che l’intuizione di Kikka sia da prendere sul serio.

L’assassino forse vuole che sia io a trovare i cadaveri, e proprio sul luogo della tragedia, per punirmi delle persone che non ho salvato quella maledetta notte. L’omicida crede che io sia colpevole di quelle morti, che dovevo evitarle. Jo formula questi pensieri in un turbine di emozioni.

Di colpo sente le gambe molli e si deve sedere di schianto. Un sudore gelido gl’imperla il labbro superiore.

Un altro particolare lo induce a pensare d’essere nel giusto: le donne del faro non sono state torturate o seviziate, ma uccise in modo veloce e senza crudeltà. L’assassino non aveva niente contro di loro, né atti compulsivi aberranti da soddisfare. Persino le spoglie sono state trattate con riguardo. Esse erano meri strumenti di vendetta.

Jo non ha salvato dalla furia del mare cinque ragazze e quattro uomini. Con terrore, ne deduce che se non fermerà l’omicida dovrà vedere altri sei cadaveri. Poi è certo che toccherà a lui, morire.

Il guardiano è sicuro che l’assassino sapesse che presto avrebbe scoperto l’arcano delle morti, e ora vuole che sia roso dal rimorso prima di pagare per le sue colpe. Ecco perché l’assassino lo ha risparmiato: per dargli il tempo di capire, di soffrire.



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