Il libro maledetto by Georges Minois

Il libro maledetto by Georges Minois

autore:Georges Minois
La lingua: ita
Format: epub
editore: Rizzoli
pubblicato: 2017-09-11T16:00:00+00:00


Voci sul De tribus impostoribus in Inghilterra

Nell’aprile del 1656 Henry Oldenburg, di Oxford, scrive ad Adam Boreel, ad Amsterdam, per chiedergli di comporre un trattato che risponda alla teoria dei tre impostori e che dimostri la verità della rivelazione divina. Questa lettera ha fatto versare fiumi d’inchiostro:20 l’allusione ai tre impostori ne fa un punto di riferimento capitale in una storia straordinariamente complessa.

Henry Oldenburg, nato a Brema, si era stabilito in Inghilterra all’epoca di Cromwell, frequentava l’uni ver sità di Oxford e viveva facendo il precettore nelle famiglie aristocratiche O’ Bryen e Cavendish. Nel momento in cui scrive la lettera menzionata, si prepara per fare un giro dell’Europa con il suo allievo, il figlio di lady Ranelagh. Pro fondamente religioso, è in contatto con cerchie riformatrici, tra cui quelle di Dury e Hartlib. Diventerà segretario della Royal Society di Londra nel 1664, e morirà nel 1677 a Charlton, nei pressi di Greenwich.

Il suo corrispondente, Adam Boreel, è un arminiano olandese che verso il 1645 ha fondato una comunità attorno a un collegio di Amsterdam, da cui il nome «collegianti». È vicino agli ambienti ebraici portoghesi e traduce in latino la Mishnah, il codice di legge rabbinica del II secolo d.C. su cui si basa il Talmud. Si è recato in Inghilterra più volte, in particolare nel 1655, quando ha incontrato Oldenburg. La sua opera maggiore fino a quel momento era l’Ad Legem et ad Testimonium (Sulla legge e sulla testimonianza) del 1645: vi sosteneva che Cristo aveva edificato la Chiesa con l’autorità dello Spirito Santo, ma a causa delle mire secolari la Chiesa aveva perso a poco a poco la propria legittimità. Auspicava la creazione di una piccola comunità che riscoprisse lo spirito delle origini: la Chiesa della tolleranza, fondata nel 1646.

Oldenburg è convinto che Boreel, per la sua cultura biblica e la sua conoscenza dell’ebraico, sia l’uomo adatto per rispondere agli attacchi sempre più pressanti di chi ritiene che l’idea stessa d’ispirazione divina sia un’impostura. In primo luogo è preso di mira Mosè: secondo Oldenburg, alcuni dicono che Mosè abbia inventato il racconto dei sette giorni della creazione semplicemente per istituzionalizzare lo Shabbath; e che il popolo, dopo avere accettato questo precetto, si fosse convinto che qualsiasi richiesta del legislatore era stata dettata da Dio. D’altro canto, scrive Oldenburg, «Mosè ha certamente incoraggiato e spinto il popolo a obbedirgli e a comportarsi coraggiosamente in guerra con la promessa di un ricco bottino e di vasti possedimenti; e Cristo, più prudente di Mosè, ha sedotto il popolo con la speranza di una vita e di una felicità eterne, sapendo che l’anima rivolta all’eternità non avrebbe goduto di cose vili e basse. Ma il furbo Maometto ha attirato tutti promettendo piaceri di questo mondo e dell’altro; così è diventato il loro padrone e ha esteso i limiti del proprio impero più di quanto abbia fatto ogni altro legislatore prima o dopo di lui».21

È esattamente la tesi dei tre impostori: c’è da chiedersi dove Oldenburg abbia trovato questa argomentazione. In un’opera eretica,



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