Il mondo visto dalle parole by Giuseppe Antonelli

Il mondo visto dalle parole by Giuseppe Antonelli

autore:Giuseppe Antonelli [Antonelli, Giuseppe]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Solferino
pubblicato: 2020-02-14T23:00:00+00:00


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Le parole sono importanti

Usi e abusi

Tutti, chi più chi meno, tendiamo a usare sempre le stesse parole. Spesso le stesse che sentiamo usare agli altri: parole alla moda. Così – mentre quelle parole perdono specificità e diventano buone per ogni occasione – il nostro lessico tende a rattrappirsi, impedendoci di cogliere e rendere sfumature di tono o di significato. Come è stato ampiamente notato, negli ultimi anni una di queste parole è importante. Qualche anno fa, la Treccani aveva fatto una campagna in cui mostrava le possibili alternative a carino; prima ancora Umberto Eco aveva scritto un articolo intitolato Modi di non dire esatto. Qui proviamo oggi a dimostrare l’importanza di non dire sempre importante. Anche in questo caso, le possibilità sono tante.

Una storia importante

La storia di importante come aggettivo tuttofare comincia, a dire il vero, molto tempo fa. Già nel 1861 (l’anno dell’Unità d’Italia), il giornale umoristico «Pasquino» annoverava la parola tra gli stereotipi giornalistici dell’epoca, accanto a buona fonte, sicure informazioni e giornale onesto. «Importante – Aggettivo che si appiccica ad un numero infinito di sostantivi. I giornali ministeriali se ne servono in particolar modo quando lodano il governo a proposito di riforme progettate».

Nei dizionari ottocenteschi, peraltro, la discussione su importante e i suoi significati era già molto accesa. Nel suo Dizionario dei sinonimi (1825), l’abate Giovanni Romani contesta la censura dei puristi verso «quegli scrittori che si fecero lecito di usar promiscuamente» gli aggettivi importante e interessante. Dal canto suo, Romani avalla la sovrapposizione tra valere e importare (alla base dell’attuale epidemia di valido) e di conseguenza l’uso di importante «colle significazioni di “grave, di momento, di peso”». Importante, ricorda altrove, «è un attributo che suolsi accordare alle cose di particolare pregio, o valore». La più antica attestazione nella lingua italiana, d’altronde, si trova in un volgarizzamento del Trecento in cui l’aggettivo è usato per tradurre il latino serius: «alle necessarie cose, e importanti».

⇒ Anche una storia d’amore può essere seria; una notizia interessante o rilevante; una riforma necessaria o urgente o, se si vuole alzare il tiro, cruciale, basilare, essenziale, imprescindibile; una questione saliente, nodale, centrale o addirittura vitale.

Sintomi importanti

Il grafico che riporta le occorrenze della parola nello sterminato archivio di Google libri mostra un primo sensibile/deciso/significativo (importante) incremento proprio nel periodo che va dagli anni Sessanta dell’Ottocento agli anni Venti del Novecento. È verso la fine dell’Ottocento, ad esempio, che importante comincia a essere usato nel linguaggio medico a proposito di sintomi e patologie.

In anni più vicini, lo ritroviamo in una pagina di Non ti muovere, il bestseller di Margaret Mazzantini (Mondadori, 2001) che ha per protagonista un medico. A un certo punto, sua moglie – chiedendogli conto di una telefonata con un presunto paziente – gli chiede ironica: «Un cancro “importante”?». Allora il protagonista osserva: «Ha finito per accettare il mio gergo, per riderci su». Anche se oggi i medici usano sempre più spesso – in questi casi – l’aggettivo severo, ricalcato sull’inglese severe: «la sintomatologia può farsi molto più severa». (Difficile, in proposito, essere indulgenti: ma così passiamo dal dominio dei sinonimi a quello dei contrari).



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