Il Pioniere (Italian Edition) by Tatjana Đorđević Simić

Il Pioniere (Italian Edition) by Tatjana Đorđević Simić

autore:Tatjana Đorđević Simić [Đorđević Simić, Tatjana]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Besa Muci
pubblicato: 2021-10-24T04:00:00+00:00


Paura di volare

(Milano, 2010)

La mia casa è situata in un quartiere vicino all’aeroporto. Milano ne ha due, e io abito nei pressi dell’aeroporto che si trova a pochi chilometri dal centro della città. Questo aeroporto è molto comodo, soprattutto perché lì atterrano gli aerei delle compagnie low-cost.

Tra qualche giorno vado in Serbia e devo prendere il mio primo aereo. Volare per la prima volta. Non è che proprio abbia voglia volare, ma sono costretto. Per tornare a casa l’unico mezzo è l’aereo, perché al momento, con i miei documenti, mi è possibile oltrepassare soltanto le frontiere aeroportuali. Il permesso di soggiorno, richiesto più di un anno fa, non è ancora arrivato. Chissà quando lo avrò.

Ricordo un’amica d’infanzia che una volta mi ha raccontato che i suoi figli non hanno mai preso un aereo. Non perché non vogliano, ma tuttora viaggiare in aereo non è una cosa così comune. La gente non è abituata a usare questo mezzo di trasporto e poi i voli sono costosi poiché non ci sono molte compagnie low-cost che atterrano in Serbia.

Sto volando per la prima volta a trent’anni. È un’esperienza eccitante ma devo ammettere allo stesso tempo terrificante. L’aereo è piccolo, per pochi passeggeri, forse siamo una cinquantina. È della compagnia nazionale jugoslava, che ancora esiste, dopo tanti anni dallo scioglimento della Jugoslavia. Il piccolo aereo è vecchio, forse degli anni ’80 o poco dopo. Mi ricordo che da ragazzino vedevo spesso in tv il nostro Presidente scendere da un aereo simile mentre visitava vari Paesi. I giornalisti che raccontavano delle sue visite erano molto attenti a sottolineare sempre che Tito sarebbe atterrato con un aereo della compagnia nazionale jugoslava, meglio conosciuta come jat.

L’aereo ha due eliche anteriori. Il mio posto è vicino al finestrino e le vedo da lì. La ragazza seduta vicino a me mi dice di essere terrorizzata. Anche per lei è la prima volta. Non ha mai volato. Le rispondo di non preoccuparsi, nascondendo di avere lo stesso problema.

L’estate è appena cominciata e sopra Belgrado all’improvviso scoppia il temporale. L’aereo, vecchio e piccolo, subisce qualche turbolenza, abbastanza preoccupante a dire la verità. Ordino qualcosa da bere per tranquillizzarmi, anche per la ragazza accanto a me. Lo accetta volentieri. L’hostess di servizio è tranquilla e sorridente, per lei è tutto normale. Non vedo neanche tanta preoccupazione sui volti degli altri passeggeri. Penso che potrei anche morire. Questo sentimento mi turba un po’.

Mi porta anche a ricordare gli aerei nato che sorvolavano la mia città. Il rumore dei motori e delle eliche mi spaventava. Ho sempre pensato che se mi fossi addormentato per caso al momento sbagliato, una bomba sarebbe potuta cadere vicino a casa mia. Volevo avere sempre il controllo della situazione. Non volevo morire incosciente, era la cosa che mi spaventava di più.

La prima volta che sono riuscito a dormire per tutta la notte è stato dopo diversi mesi dal termine dei bombardamenti. Ogni notte, prima di addormentarmi sentivo gli stessi rumori, quelli degli aerei che lanciavano bombe sulla mia città.

All’improvviso



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