Il romanzo segreto delle streghe by Louisa Morgan

Il romanzo segreto delle streghe by Louisa Morgan

autore:Louisa Morgan [Morgan, Louisa]
La lingua: ita
Format: epub
ISBN: 9788822767974
editore: Newton Compton Editori
pubblicato: 2023-02-13T23:00:00+00:00


«Non sono nata in una stanza al piano nobile», esordì Irene. «Anzi, la casa in cui sono nata non aveva neanche le scale». Morwen sbatté gli occhi per lo stupore, e Irene arricciò le labbra. «Ovviamente, tu non puoi capire. Hai avuto tutto ciò che potevi desiderare, dal momento in cui sei nata. E anche prima».

La giovane aggrottò le sopracciglia, e sua madre agitò una mano languida, per scacciare quel pensiero. «Non importa. Questo non fa parte della storia, ma ne è il risultato». Prese una coperta dallo schienale del divano e se la stese sulle ginocchia, poi voltò il viso verso la notte stellata oltre la finestra. «L’unica parte del tuo retaggio che hai conservato è la lingua francese. Almeno a quello ho pensato io». Piegò le gambe sotto la coperta. «Ma dovrei cominciare dall’inizio».

Iniziò il suo racconto. Morwen ascoltava, con la bocca aperta e gli occhi che si spalancavano sempre di più a mano a mano che la storia proseguiva.

Irene le parlò di radici familiari nella Francia rurale. Raccontò di una fuga in extremis dalle persecuzioni, di un clan scappato dal territorio francese su una barca sgangherata, sfidando il freddo del mare e le intemperie per trovare una nuova casa sulla costa meridionale della Cornovaglia. Parlò di riti misteriosi, di sospetti, di accuse e, infine, di un’altra fuga.

«Il suo nome era Ursule», disse. «Anche se, al di fuori della famiglia, la maggior parte della gente la chiamava Ursula. Era solo una contadina, ma era una brava contadina. Ci sapeva fare con gli animali, e aveva una schiena forte e mani grandi come quelle di un uomo. Fuggì dalla Cornovaglia con nient’altro che i vestiti che aveva indosso e lo stallone Shire che cavalcava».

Morwen non si era mossa per tutta la durata del lungo racconto, ma ora sollevò la testa. «Uno Shire? Come Ynyr?»

«Esattamente come Ynyr, infatti. Ma ascolta, Morwen».

La ragazza abbassò di nuovo il mento, e Irene si sistemò la coperta addosso. «Era incinta», proseguì. «Di me». Sua figlia non poté trattenere un piccolo sussulto.

«Già», ammise Irene. «Sono nata da una contadina. Non aveva marito. Nessun parente. Mi chiamava Irène».

«È un nome bellissimo».

«Peut-être. Difficile da pronunciare, per i gallesi».

«Dove sei cresciuta?»

«Abbastanza lontano perché nessuno mi conoscesse».

«Ma perché, maman? E cosa è successo a Ursule?»

«Se n’è andata».

«Vorrei averla conosciuta».

«Perché? Non avresti avuto nulla da dirle. Passava le giornate ad accudire le mucche e a pulire le stalle».

«Era la mia grand-mère. La tua maman. Non ti dispiace che se ne sia andata?»

«Non andavamo d’accordo», fu la gelida risposta.

«Neanche io e te andiamo d’accordo, no?».

Morwen si aspettava una reazione rabbiosa, ma ricevette solo un lieve sorriso mesto. «Siamo più simili di quanto pensi».

«In che senso?».

Irene si mosse inquieta, e la coperta scivolò sul pavimento. La lasciò lì, e il suo sguardo si spostò di nuovo verso la finestra, dove le stelle cominciavano ad affievolirsi nell’alba. «Non ti sei mai chiesta perché Ynyr conosce i tuoi pensieri, Morwen?»

«Co-cosa vuoi dire? Come fai a saperlo?», balbettò.

Sua madre non mosse la testa, ma i suoi occhi si spostarono sul volto della figlia.



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