Il sigillo degli Acquaviva (Italian Edition) by Albanese Ornella

Il sigillo degli Acquaviva (Italian Edition) by Albanese Ornella

autore:Albanese Ornella [Ornella, Albanese]
La lingua: ita
Format: epub
Amazon: B0752MB8ZL
editore: Leone Editore
pubblicato: 2017-08-23T00:00:00+00:00


Oberto degli Acquaviva era seduto su un’ampia seggiola di legno e cuoio, sostenuto da grandi cuscini e coperto da una pelliccia. Il suo volto appariva tirato, gli occhi celesti erano arrossati e i capelli umidi di sudore. Le labbra pallide si contraevano cercando di tenere a bada la sofferenza.

«Vi do il benvenuto nella mia casa» disse, provando a raddrizzare la schiena infossata tra i cuscini. «Spero abbiate fatto buon viaggio.»

Una serva avvicinò delle seggiole e Oberto fece cenno agli ospiti di prendere posto. Mentre tutti si sedevano con un leggero raschiare di legno sul pavimento, lui si passò la mano sul viso, più volte, come se cercasse di cancellare il dolore.

«Un ottimo viaggio, certo» rispose Tiberius e poi aggiunse: «Mi dispiace per il vostro malessere».

«Forse un eccesso di cibo, passerà presto. Anche perché domani intendo festeggiare il mio genetliaco e il nostro accordo con tutti gli onori.»

Spostò lo sguardo febbricitante sulle due sorelle, che sedevano leggermente più indietro rispetto ai genitori. «Presumo che voi siate Sara» disse, con un mezzo sorriso. «Dal momento che conosco già vostra sorella Sibilia.»

Sara annuì.

«Ero curioso di conoscervi. Siete una fanciulla di temperamento, ma non avete un’idea abbastanza chiara di quello che vi conviene.»

Sara esitò. Non voleva contraddire il loro ospite, per di più malato, e poi aveva apprezzato il suo tono gentile, teso a smussare la spiacevolezza della frase. Gli sorrise.

«È quello che mi ripetono tutti.»

«Tutti quelli che hanno a cuore il vostro destino.»

Sara si ritrovò ad annuire. «È così.»

Oberto si rivolse a Tiberius. Respirava a fatica, il suo fiato raschiava contro la gola e a volte si fermava come se l’aria interrompesse il suo flusso. Sembrava molto affaticato.

«Ci sono delle novità» disse. «Sarà vostra figlia Sibilia la sposa?»

«Rispondete voi, Sibilia» disse il padre.

Lei arrossì leggermente. «Sono molto onorata di andare sposa a vostro nipote per il quale provo già una grande affezione» disse. Si era ripetuta più volte la frase, nel caso qualcuno le avesse chiesto la sua opinione a proposito del matrimonio, e sperava di essere riuscita a pronunciarla in modo convincente. Forse no, dal momento che il vecchio Acquaviva sorrideva con indulgente ironia.

«Quindi la lunga riflessione di questi mesi vi ha condotto dove mi auguravo» le disse. «Ma un nuovo evento è intervenuto a modificare la situazione e spero che nulla cambi nei vostri intendimenti o in quelli di vostro padre.» Fece una pausa. La voce si era incrinata e lui tossì leggermente. «Ho un figlio naturale che desidero riconoscere come legittimo. Ha il mio sangue nelle vene, anche se è nato lontano da qui, in Oltremare. Quando starò meglio vi racconterò la sua storia, per ora sappiate che è un uomo coraggioso e valente, l’erede che ogni padre si augura.»

Tacque di nuovo per l’affannarsi del respiro. Aspettò che si calmasse e a quel punto Tiberius si inserì, con un certo nervosismo.

«Intendete che è sempre vissuto in Oltremare?»

«No. Ha viaggiato molto ma alla fine il mio messaggio è riuscito a raggiungerlo. È nato durante il mio soggiorno a Gerusalemme e poi è rimasto lì, quando sono tornato in patria.



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