Il silenzio ha le mani aperte by Ettore Zapparoli

Il silenzio ha le mani aperte by Ettore Zapparoli

autore:Ettore Zapparoli [Ettore Zapparoli]
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2023-04-05T22:00:00+00:00


— Non si mostrerà tanto volentieri quì, dove accantonava tanta roba, mentre voialtri per far arrivare anche solo una coperta lassù dove gelano gli uomini rischiate la testa. Inqualificabile però che ci vada di mezzo tu ora.

— M’han fatto dire di sospender le vacanze e andarmene perchè vengon loro.

— Scuse, scuse, fa piacere!

Bussarono.

S’aprì la porta del giardino; la costellazione dalla forma di trireme, sorta prima dal monte, s’affacciò all’arco. Baldinelli con Eraldo, se lo tirava sempre dietro come un sughero sull’acqua, e Iso, bruno, virile. Il padrone di casa saluta e si ritira scattando come per un crampo nel passo le ginocchia. Vien subito distesa la carta sull’armonio. Baldinelli dice:

— Passando vi avvertiamo dell’accerchiamento cominciato in Vallesia. Dal dorso ora girano qui.

Il colonnello corre subito con la mano sulla carta per segnare il ponte della Gola:

— Farlo saltare subito.

— La posizione dei reparti? – chiede Eraldo.

Iso segna.

— Li incarichiamo tutti; in un trambusto simile non si può contare sul singolo reparto che presentemente chissà dove ha i guastatori – aggiunse il colonnello.

— Se quel ponte non salta abbiamo qui in breve autoblindo, di tutto, non ce ne liberiamo più – disse Eraldo.

— Io ho già prevenuto il piano, signor colonnello, avvertendo intanto la sesta di Andrea e la Volante di Taras che non restino, si sa mai, di là – disse Iso mostrando fra i labbri una cartuccera bianchissima di denti nel riso sostenuto ed amaro, collegando con due segni rossi sulla carta le due posizioni col ponte indicato da un bottone. Il colonnello ordinò poi che un reparto molestasse intanto dall’altro versante gli attaccanti sulla strada.

— Collegamenti come stabilito, buona fortuna – dice Baldinelli con Eraldo. Cammineranno tutta notte per la via di Praviano. Prima di uscire il capo vede Luca: – Per quell’industriale che finalmente s’è svegliato, solita storia: locanda del Ramo Secco, chiedete della rubinetteria, mi avvisano ed eccetera. Ciao – era quello il recapito dei giorni di occupazione; brutto segno.

Il colonnello, apparentemente calmo, ma muovendo nervosamente il mozzicone della sigaretta sotto i piccoli baffi, dispone a diramare l’ordine intavolando poi subito la questione riguardante i due che dormivano sul fienile. Si fissò sulla carta il punto dove avrebbero dovuto balzare sul convoglio lurco di esplosivi destinati a minare le centrali.

— Distruggere il deposito prima della sua distribuzione – disse il colonnello – cosa ne dice l’artificiere?

Rispose l’empirico Fungo:

— In una notte, uomini scelti imbavagliano le scolte, portano le casse all’aperto, spargono l’esplosivo che ha una combustione lenta all’aria, e lo accendono. È fatto.

— Gente sveglia ci vuol sempre però, ogni ritardo cresce il rischio – disse Iso.

Il colonnello affidò a questi l’impresa, passandosi intanto la mano sulla fronte come per dire: brucia la casa e intanto stiamo quì fantasticando nuovi imbarazzi. Che differenza fra quella lotta capricciosa e i canoni della scuola di guerra! Iso segnò sulla carta altre due linee rosse perchè nel frattempo due staffette erano state sguinzagliate verso altri due reparti. Luca intanto giustifica, richiestone dal colonnello, perchè d’ora in poi il servizio di Fungo sarà saltuario.



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